«Nei prossimi mesi introdurremo meccanismi e politiche per dare uno shock alla domanda e promuovere l’acquisto di auto nuove in Europa». Nessun dettaglio sui fondi o sull’operatività delle misure, ma l’annuncio di Stéphane Séjourné, vicepresidente esecutivo della Commissione europea con delega alla Prosperità e alla Strategia industriale è comunque rilevante.
Séjourné, è a Milano, con l’Italia scelta «non a caso come prima trasferta della Commissione. Non c’è solo una sensazione d’urgenza per le varie attività economiche ma c’è una realtà. Dobbiamo far fronte all’effetto tenaglia tra i prezzi dell’energia e le sovraccapacità della Cina che inondano i nostri settori e mettono sotto pressione la competitività dell’Unione Europea».
Sulla possibilità di rivedere i meccanismi di calcolo delle emissioni di Co2, che a partire dai dati di vendita del 2025 potranno generare multe fino a 12-15 miliardi di euro per i costruttori europei di vetture, il vicepresidente non offre dettagli ma la sensazione è quella di andare in una direzione più accomodante rispetto al passato.
«La nostra volontà – spiega – è quella di non mettere in difficoltà i costruttori – e quindi dare visibilità sul futuro sarà una delle prime risposte che daremo. Avremo una discussione strategica con i costruttori e nelle prossime settimane ci saranno risposte concrete».
Quelle che hanno chiesto a Séjourné i rappresentanti di Confindustria incontrati in mattinata, così come il ministro delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, con imprese e Governo da tempo allineati nel chiedere a Bruxelles una profonda revisione del Green Deal in particolare nel settore auto.