Storie Web mercoledì, Dicembre 24
il verme marino che allarma il mondo dello sport

Rappresenta la nuova frontiera delle sostanze illecite nello sport, la molecola estratta dall’arenicola marina per potenziare il trasporto di ossigeno nel sangue. Molecola, nota come M101, sfida i controlli antidoping tradizionali grazie alla sua capacità di eludere il passaporto biologico. L’allarme è scattato nei laboratori di Bielorussia e Cina, con implicazioni per eventi come le Olimpiadi.​

L’arenicola marina, un verme costiero di 15 centimetri usato come esca da pesca, contiene un’emoglobina che trasporta oltre 100 molecole di ossigeno contro le 4 dell’emoglobina umana. Test su criceti e roditori hanno dimostrato un aumento del trasporto di ossigeno fino a 10 volte, trasformando animali normali in “atleti” con resistenza e potenza superiori all’EPO o alle trasfusioni. La sostanza circola nel plasma senza globuli rossi, funziona in un ampio range di temperature e svanisce in poche ore, riducendo rischi come ipertensione o trombosi.​

Il logo dell’Agenzia mondiale antidoping (WADA) (GettyImages)

La WADA ha inserito l’M101 nella lista delle sostanze monitorate, ma il passaporto biologico risulta inefficace poiché non altera ematocrito, ferritina o reticolociti. I controlli richiedono analisi sofisticate per distinguere l’emoglobina animale da quella umana, con tempi stretti dovuti all’emivita breve. Laboratori come quello di Roma si stanno attrezzando per rianalisi rapide, in vista di Milano-Cortina 2026.​

Sviluppata per trasfusioni in guerra, sale operatorie e conservazione organi, l’M101 è finita sul mercato nero per scopi sportivi. Soprannominata “Lance A” in riferimento a Lance Armstrong, evoca un doping “invisibile” come l’EPO dei Tour de France. La WADA, dopo conferenze come quella di Busan, intensifica la vigilanza internazionale.​

Sport di resistenza come ciclismo, corsa e nuoto rischiano una rivoluzione, con potenziali squalifiche ritardate grazie alle rianalisi decennali. L’antidoping deve innovare per inseguire queste “super EPO naturali”, mentre atleti e federazioni attendono test specifici. Il confine tra scienza salvavita e frode sportiva si assottiglia pericolosamente.

Condividere.
Exit mobile version