
Il Senato ha approvato in via definitiva il ddl sulla Corte dei Conti, confermando il testo licenziato dalla Camera. Il provvedimento, una volta pubblicato in Gazzetta Ufficiale, sarà legge. I sì a favore del ddl sono stati 93, i no 51, gli astenuti 5. Il testo, a prima firma di Tommaso Foti (all’epoca della presentazione alla Camera capogruppo FdI), introduce, tra l’altro, un tetto alla responsabilità erariale e delega il Governo ad adottare uno o più Dlgs legislativi per la riorganizzazione e il riordino delle funzioni della Corte.
La delega, secondo un dossier del servizio studi di Montecitorio, è finalizzata a un ulteriore incremento della sua efficienza, e in materia di rimborsi da parte delle amministrazioni di appartenenza delle spese legali sostenute nei giudizi per responsabilità amministrativa.
Tetto alla responsabilità
Quanto all’intervento sulla responsabilità legge fissa un limite quantitativo ai danni risarcibili, stabilendo che la Corte, «salvi i casi di danno cagionato con dolo o di illecito arricchimento, esercita il potere di riduzione ponendo a carico del responsabile, in quanto conseguenza immediata e diretta della sua condotta, il danno o il valore perduto per un importo non superiore al 30% del pregiudizio accertato». Un importo che comunque, viene chiarito, non può essere superiore al doppio della retribuzione lorda.
Nella discussione in Aula la maggioranza ha sottolineato come il provvedimento introduca «il principio secondo cui la buona fede degli amministratori politici si presume fino a prova contraria». Il nuovo regime di responsabilità erariale si applica anche ai procedimenti e ai giudizi che, alla data di entrata in vigore della legge, siano ancora pendenti e non definiti con sentenza passata in giudicato.
Vengono inoltre previste sanzioni pecuniarie nei confronti dei responsabili di un ritardo superiore al 10% rispetto al tempo stabilito per la conclusione dei procedimenti connessi al Pnrr-Pnc.