Il caso di Sean Diddy Combs



29 Ottobre 2024



15:38

L’avvocato Tony Buzbee ha depositato due nuove denunce contro Sean Combs: il rapper avrebbe drogato e violentato un bambino di 10 anni nel 2005 e un ragazzo di 17 nel 2008.

Sean Combs (Getty Images)

Le accuse contro il rapper Sean Combs sembrano non avere fine. Dopo le sei denunce della scorsa settimana, una riguardante una presunta vittima di 13 anni, ieri – 28 ottobre – sono state depistate due nuove accuse da parte di due querelanti rappresentanti dall’avvocato Tony Buzbee. Le denunce contro il produttore della Bad Boy Records sono sempre raccapriccianti, ma quando a presentarle sono presunte vittime che all’epoca dei fatti erano minorenni, i fatti si fanno ancora più cupi. È il caso delle due nuove denunce presentate: una da un accusatore che afferma di essere stato violentato dal rapper nel 2005, quando aveva 10 anni, e l’altra che risalirebbe al 2008, quando la presunta vittima aveva 17 anni. Le due presunte vittime hanno scelto di rimanere anonime ma le dinamiche dei loro presunti abusi sono state rese note.

Sean Combs e l’accusa di violenza su un bambino di 10 anni

Tra gli accusatori c’è un ragazzo che all’epoca dei fatti, risalenti al 2005, aveva 10 anni. La presunta vittima racconta che all’epoca sognava di diventare un attore o un rapper e per questo aveva convinto i genitori ad accompagnarlo dalla California a New York per incontrare Sean Combs. Il ragazzo, ora ventinovenne, racconta ti aver fatto un’audizione privata in una camera d’albergo con il fondatore della Bad Boy Records, che avrebbe richiesto espressamente di incontrare il bambino da solo, senza i genitori. Dopo aver visto il giovane esibirsi, Diddy gli avrebbe detto che lo avrebbe “reso una star”, chiedendogli poi quanto lo desiderasse. Una domanda a cui la presunta vittima dice di aver risposto “che avrebbe fatto qualsiasi cosa, come avrebbe fatto qualsiasi bambino di 10 anni”. Dopo quella conversazione al bambino sarebbe stata offerta una bibita, secondo lui contenente droga. Il bambino avrebbe poi iniziato a sentirsi un po’ intontito e, secondo quanto riportano le carte, Combs gli avrebbe detto: “Devi fare alcune cose che a volte non vuoi fare”, obbligandolo poi a praticargli sesso orale. Poco dopo il bambino sarebbe svenuto per poi riprendere conoscenza lamentando forti dolori e chiedendo disperatamente di tornare dai suoi genitori. A quel punto Diddy lo avrebbe minacciato di fare del male ai genitori se avesse raccontato a qualcuno quanto accaduto. Dopo quell’episodio il ragazzo afferma di aver sofferto di grave depressione e ansia.

Tony Buzbee (LaPresse)

Tony Buzbee (LaPresse)

La denuncia del ragazzo di 17 anni

La denuncia del bambino di 10 anni non è stata l’unica che Tony Buzbee ha deciso di presentare ieri. In una seconda causa, anche un ragazzo di 17 anni ha accusato Combs di averlo violentato. I fatti risalirebbero al 2008, quando il giovane aveva deciso di partecipare a un’audizione per Making the Band, uno show televisivo prodotto da Combs. Il rapper lo avrebbe obbligato a praticare sesso orale a lui e alla sua guardia del corpo per dimostrare il suo interesse a far parte dell’industria musicale. Il 17enne avrebbe poi espresso le sue riserve e poco dopo è stato eliminato dalla competizione. Stando agli atti, il giovane non sarebbe stato in grado di tornare nell’industria musicale per sette anni.

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Marc Agnifilo e Teny Geragos, avvocati di Sean Combs (LaPresse)

La risposta dei legali di Sean Combs

Le due cause sono state intentate presso la Corte Suprema dello stato di New York ai sensi del Victims of Gender-Motivation Violence Protection Act di New York, che consente alle vittime di intentare cause anche se i termini di prescrizione sono passatiGli avvocati di Combs negano ogni suo coinvolgimento nelle accuse: “Il signor Combs e il suo team legale hanno piena fiducia nei fatti e nell’integrità del processo giudiziario. In tribunale, la verità prevarrà: il signor Combs non ha mai aggredito o trafficato sessualmente nessuno, uomo o donna, adulto o minore”. Combs è infatti accusato proprio di questo: violenza, stupro, traffico sessuale e favoreggiamento alla prostituzione e per questo dal 16 settembre è detenuto nel carcere federale di New York, dove dovrà restare fino all’inizio del processo il 5 maggio 2025.

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