1 Gennaio 2025
9:00
5 passaggi fatti di domande a cui rispondere sì o no, si tratta del quiz dell’orsetto un test che i genitori possono sottoporre ai loro bambini per capire se la notte, nelle loro camerette, dormono a sufficienza.
Una volta che il piccolo di casa non dorme più nella stessa stanza di mamma e papà, abitudine che i pediatri della SIP raccomandano solo per i primi mesi di vita del bambino, può essere complesso capire se il suo sonno è davvero ristoratore.
Per questo gli studiosi dell’Università della Pennsylvania, specializzati in medicina del sonno, hanno dato vita al quiz dell’orsetto (BEARS sleep quiz), una serie di 5 passaggi tra accorgimenti e domande in grado di rispondere in pochi secondi alla preoccupazione dei genitori sul sonno dei loro bimbi di età compresa tra i 2 e i 12 anni.
Il quiz dell’orsetto per capire se il bimbo dorme a sufficienza
I disturbi del sonno sono sempre più diffusi tra i più piccoli, la SIP parla del 25% dei bambini sotto i 5 anni, che presentano i classici disturbi di chi non dorme a sufficienza. Tra le cause ci sono i ritmi di una vita sempre più frenetica, la costante esposizione a luci artificiali e a quegli schermi che se tolti un’ora prima della nanna concedono un sonno davvero riposante. Un bimbo che non dorme a sufficienza, però, spiegano sempre i pediatri, mette seriamente a repentaglio la sua salute fisica e mentale, dalla semplice sonnolenza e distrazione tra i banchi al rischio di sviluppare dipendenze in adolescenza, obesità o depressione. I ricercatori dell’Università di Medicina della Pennsylvania hanno quindi condiviso il quiz dell’orsetto o meglio il Bears Quiz. Le lettere della parola con cui in inglese si identificano gli orsi sono estremamente importanti, si tratta infatti di un acronimo utile a memorizzare i passaggi:
Ecco come fa ciascuna fiaba della buonanotte a migliorare il sonno dei bambini, secondo la scienza
- B sta per Bedtime issues, ossia problemi nella messa a letto: la prima cosa da fare è domandarsi se il proprio bambino inizia a sbattere i piedi e a piangere quando si avvicina l’ora della messa a letto, cercando di capire se il motivo è per esempio che fatica davvero a prendere sonno, nonostante le favole della buonanotte.
- E sta per Excessive daytime sleepiness, ossia eccessiva sonnolenza durante il giorno: sbadigli, testa che cade sul banco, appisolamenti sul divano durante il giorno sono il segnale che il piccolo durante la notte non ha dormito a sufficienza. Le domande che gli esperti suggeriscono di farsi per comprenderlo sono relative alla maggiore o minore difficoltà di svegliarsi alla mattina dei ragazzi, alla loro stanchezza e incapacità di concentrarsi durante il giorno.
- A sta per Awaking during the night, ossia i risvegli notturni, gli esperti invitano i genitori a domandarsi se il proprio bambino si risveglia nel sonno e ha problemi poi a dormire e ad interrogarsi sulla causa del suo risveglio, usa il cellulare, è stressato, fa incubi ricorrenti? È importante sapere cosa lo sveglia dal suo riposo.
- R sta per Regularity and duration of sleep, ossia regolarità e durata del sonno. A questo punto, secondo gli esperti è importante che i genitori abbiano chiaro quanto il loro bambino debba dormire, in base alla sua età, ogni notte, così da potersi chiedere se rispetta il tempo consigliato. La seconda domanda da porsi è invece se il piccolo rispetta la routine del sonno anche nel weekend o se invece si lascia andare ad orari non adatti alla sua età, in ultimo se effettivamente ogni giorno dorme le ore necessarie a vivere la sua vita con regolarità.
- S sta per Snoring ossia russare: a questo punto le ultime domande da porsi sono legate ai rumori che provengono dal bambino mentre dorme: russa? forte? tutta la notte? Sembra soffocare? Anche russare infatti è una delle caratteristiche legate al sonno disturbato e alle apnee notturne.
Se le risposte alle domande del quiz dell’orsetto sono affermative gli esperti invitano ad approfondire ogni questione con il bambino e a comprendere se si tratta di abitudini davvero invalidanti per il suo riposo, in quel caso è importante rivolgersi ad un esperto.