Storie Web mercoledì, Dicembre 24
Il prodotto si racconta: con la blockchain e il passaporto digitale le aziende guadagnano in trasparenza

Un capo di abbigliamento che racconta da dove arrivano le fibre, dove è stato confezionato, quanta acqua è stata consumata per produrlo e come potrà essere riciclato. Una batteria che “porta con sé” la storia delle materie prime, delle riparazioni, delle prestazioni nel tempo. Un elettrodomestico che espone in modo chiaro la propria impronta ambientale e il percorso lungo tutta la filiera. Non è marketing evoluto, ma una nuova infrastruttura informativa che sta entrando nella vita dei prodotti: il Digital Product Passport.

Dal 2025 il passaporto digitale dei prodotti non è più un concetto sperimentale. È uno degli strumenti chiave attraverso cui l’Unione Europea sta ridisegnando il rapporto tra imprese, filiere e consumatori, imponendo un cambio di paradigma che ha al centro una parola chiave: trasparenza. E in questo scenario la blockchain emerge come la tecnologia più adatta a garantire integrità, tracciabilità e fiducia dei dati lungo catene del valore sempre più complesse.

Un’innovazione ri-emergente

In un mondo sempre più interconnesso e complesso, dove le catene del valore sono lunghe e articolate, la fiducia diventa, infatti, sempre più un elemento critico e una tecnologia innovativa come la blockchain non elimina la necessità di fidarsi, ma cambia il modo in cui quella fiducia si costruisce: non più basata solo sulla reputazione o su contratti firmati, ma sulla trasparenza dei dati, sulla condivisione delle informazioni, sull’immutabilità delle registrazioni.

Spesso associata esclusivamente alle criptovalute e alle speculazioni finanziarie e reduce da un lungo periodo di promesse non rimaste irrealizzate, la tecnologia “a registri distribuiti” sta emergendo come opportunità di trasparenza e certificazione per l’industria. Le sue applicazioni pratiche sono sempre più numerose, tangibili e strategiche. Dalla tracciabilità alla contrattualistica automatica, dalla tokenizzazione alla gestione intelligente dei dati, la blockchain contribuisce a costruire un ecosistema produttivo più trasparente, efficiente e resiliente.

A spingere nella rivalutazione della blockchain è stata, in particolare, l’Europa. Il “passaporto digitale del prodotto” nasce infatti come obbligo regolatorio all’interno del nuovo Ecodesign for Sustainable Products Regulation (Espr), ma sta rapidamente assumendo una dimensione strategica per le aziende. L’idea è semplice nella sua ambizione: associare a ogni prodotto un insieme strutturato di informazioni digitali — accessibili tramite QR code, Nfc o piattaforme dedicate — che ne descrivano composizione, origine, impatti ambientali, riparabilità e fine vita.

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