Storie Web sabato, Dicembre 27
Il polo industriale di Milazzo accelera su transizione energetica e riconversione

Una transizione ambientale ma anche sociale. Investimenti per rendere più sostenibili gli impianti, la creazione di un nuovo polo dedicato all’idrogeno, il potenziamento del porto di Giammoro. L’area industriale di Milazzo in provincia di Messina si presenta oggi in cammino, in pieno cambiamento: molto è già stato fatto, il resto è una sfida da raccogliere nel 2026.

La trasformazione della Raffineria di Milazzo

I grandi protagonisti di questa fase sono tre: la Raffineria di Milazzo, che fa capo a da Eni e Q8; il sito produttivo di Duferco nell’area di Giammoro e A2A che è proprietaria della centrale di San Filippo del Mela. Al centro del sistema resta la Raffineria di Milazzo, uno dei principali siti produttivi del Paese: l’impianto tratta oltre 10 milioni di tonnellate di greggio l’anno, contribuendo per circa il 20–25% ai consumi italiani di benzina e gasolio, impiega 643 addetti diretti e genera lavoro per oltre 1.250 addetti delle ditte terze. «La transizione – dice il presidente Roberto Grillo – non è un passaggio immediato da acceso a spento, ma un percorso graduale, capace nel tempo di generare un miglioramento trasversale sotto il profilo ambientale, industriale e tecnologico. Una sostenibilità intesa in senso ampio, a 360 gradi, che tiene insieme efficienza, innovazione e competitività». Nel biennio 2023–2024 la Raffineria ha avviato progetti per oltre 40 milioni, intervenendo sulla trasformazione di alcuni forni da fuel oil a gas, sul recupero dei gas di torcia e sul rafforzamento dei sistemi di controllo avanzato per l’ottimizzazione dei consumi.

A questi si affianca un parco fotovoltaico da 30 Mw, in fase di costruzione su circa 40 ettari, destinato a coprire tra il 5 e il 10% del fabbisogno elettrico del sito. È in sviluppo poi un progetto di recupero di idrogeno da una corrente di biogas. La Raffineria sta anche sviluppando un progetto di intelligenza artificiale generativa: un copilot operativo affiancherà l’operatore fisico in uno degli impianti principali dedicato alla produzione di benzina. Il terzo asse di intervento riguarda i biocarburanti: si punta all’integrazione progressiva della componente bio all’interno di una raffineria tradizionale attraverso il co-processing. È già stato avviato il blending, primo passaggio che consente di immettere sul mercato prodotti con una componente bio.

L’hub di Duferco a Giammoro

Parallelamente, l’area di Giammoro è interessata da una riconversione profonda. Duferco ha superato la storica vocazione siderurgica del sito per puntare su logistica, portualità ed energia. Il cuore del cambiamento è l’hub logistico di Giammoro, sviluppato sull’ex area industriale con investimenti complessivi stimati intorno ai 95 milioni di euro. Gli interventi hanno riguardato anche le connessioni ferroviarie e la viabilità stradale, con benefici diretti per il territorio, e sono stati sostenuti da Banco Bpm e Sace, a supporto del rilancio del sito e del recupero occupazionale. Un passaggio chiave è stato l’avvio nel 2025 del Duferco Terminal Mediterraneo, primo terminal container e multipurpose privato della Sicilia. Grazie alla concessione del pontile fino al 2049 e all’installazione di moderne attrezzature portuali, il terminal è oggi in grado di gestire container, merci varie e project cargo, rivolgendosi ai mercati europei, nordafricani e mediorientali. L’impatto sull’area di Milazzo è rilevante, perché rafforza il ruolo del porto come snodo logistico nel Tirreno meridionale. Completa il quadro la prospettiva della Hydrogen Valley in fase di realizzazione a Giammoro, con l’installazione di un elettrolizzatore alimentato da un impianto fotovoltaico per la produzione di idrogeno verde destinato a usi industriali e logistici. Un progetto che rafforza il legame tra transizione energetica, riconversione industriale e sviluppo locale.

La centrale di A2A a San Filippo del Mela

Sul fronte energetico, il ruolo della centrale A2A di San Filippo del Mela è strategico per la sicurezza del sistema elettrico regionale. Qui si collocano gli investimenti specifici di A2A per una nuova fase di sviluppo: circa 250 milioni di investimenti ipotizzati, destinati ai sistemi di accumulo energetico (Bess) e a un impianto Forsu per il trattamento della frazione organica dei rifiuti, con una capacità di 70 mila tonnellate annue: sono già autorizzati sistemi Bess per 20 Mw e per i quali è stato richiesto un ampliamento fino a 60 Mw complessivi.

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