Dopo 50 anni di onorata carriera, la storica struttura a chiocciola su cinque piani che ha ospitato e visto crescere il quartiere fieristico di Vicenza – e in particolare la sua manifestazione di maggior successo, Vicenzaoro – sarà sostituita da un nuovo edificio, 22mila mq su due piani, più funzionale, moderno e tecnologico, progettato dall studio GMP di Amburgo. Ieri la posa della prima pietra della nuova costruzione, che sarà operativa nella primavera del 2026, in tempo per ospitare, a settembre di quell’anno, l’assemblea della Confederazione mondiale della gioielleria (Cibjo), che ogni anno si tiene in una location diversa.
Per Italian Exhibition Group, società proprietaria della fiera vicentina (oltre a quella di Rimini) si tratta di un investimento di circa 60 milioni di euro che, sommati alle risorse stanziate per il rinnovamento e l’ampliamento anche del quartiere romagnolo, portano a quasi 130 milioni gli investimenti complessivi in ristrutturazioni e manutenzione delle strutture fieristiche, all’interno del più ampio pacchetto di investimenti previsti dal Piano industriale al 2028, per un totale di 170 milioni di euro, comprensivi anche di acquisizioni e lanci di nuove manifestazioni.
Non solo oro e gioielli: Vicenza più attrattiva
«Questa nuova infrastruttura ci permetterà anche di ampliare il nostro calendario delle nostre manifestazioni e quello del nostro centro congressuale, rendendoci sempre più attrattivi», spiega Maurizio Ermeti, presidente di Ieg. Si tratta infatti di un incremento non solo quantitativo per il quartiere (10mila metri quadrati in più, di fatto, dato che circa 5mila mq delle strutture abbattute non erano commercializzabili), «ma anche qualitativo», sottolinea l’amministratore delegato del gruppo, Corrado Peraboni, «con l’obiettivo di realizzare a Vicenza nuove manifestazioni e di attrarre nuovi organizzatori».
L’operazione guarda dunque lontano, alla possibilità di far crescere il quartiere fieristico vicentino anche in settori oggi non presidiati, oltre che alla volontà di rafforzare ulteriormente il ruolo di Vicenza come punto di riferimento internazionale per il settore orafo e della gioielleria che nel suo insieme (considerando cioè anche le manifestazioni di Arezzo, Dubai e Singapore) genera circa 35 milioni di euro di ricavi annui per il gruppo (su un totale di oltre 245 milioni previsti per fine 2024).
A Rimini una cupola alta 42 metri
Ancora più impattanti sono gli interventi in coso nel quartiere fieristico di Rimini, aggiunge Peraboni, dove sono appena stati inaugurati due nuovi padiglioni e un altro sarà realizzato entro il 2027, una struttura di a cupola 144 metri di diametro e 42 di altezza, progettata anch’essa dallo studio GMP: la più grande cupola senza colonne in Europa, che sarà realizzata in legno per un totale di circa 26mila metri quadri disponibili e ospiterà, oltre a manifestazioni fieristiche, anche spettacoli ed eventi sportivi.