La Global Sumud Flotilla ha comunicato che un’altra sua imbarcazione – la “Alma”, battente bandiera britannica – è stata vittima di un sospetto attacco con drone mentre era attraccata in acque tunisine. Non ci sono vittime o feriti, viene specificato. «Nonostante l’attacco di ieri sera (martedì 9 settembre, ndr) a una delle nostre imbarcazioni, la Global Sumud Flotilla (Gsf) rimane risoluta e imperterrita. Ci stiamo preparando a partire da Tunisi, in attesa degli ultimi controlli meccanici, delle valutazioni meteorologiche e della preparazione dei partecipanti», afferma la stessa Gsf in un comunicato pubblicato sui suoi canali web.

Intanto, il portavoce in lingua araba dell’Idf ha diffuso un nuovo messaggio su X per i residenti di Gaza city che si trovano nei pressi della torre Tayba 2, nell’area portuale e nel quartiere meridionale di Rimal, in vista di un attacco aereo. “L’Idf colpiranno presto l’edificio a causa della presenza di infrastrutture terroristiche di Hamas al suo interno o nelle vicinanze”, afferma il portavoce, “ai civili viene ordinato di lasciare Gaza city per dirigersi verso la zona umanitaria designata da Israele, nella parte meridionale della Striscia”. Secondo quanto riporta Al Jazeera, quattordici persone sono morte negli attacchi israeliani a Gaza dall’alba.

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La Flotilla annuncia partenza alle 16 da Tunisi

La delegazione tunisina della Global Sumud Flotilla per Gaza ha annunciato la partenza delle imbarcazioni oggi dal porto di Sidi Bou Said alle 16 (le 17 in Italia) invitando i sostenitori ad accorrere sul luogo per sostenere l’iniziativa. L’annuncio è stato pubblicato sui canali social della Flotilla dopo la denuncia del secondo presunto attacco con drone alla nave Alma del convoglio e dopo che una folla di sostenitori ha riempito la banchina del porto di Sidi Bou Said accendendo fumogeni e fuochi d’artificio in segno di solidarietà.

Il precedente

Quello denunciato è il secondo attacco. Alla vigilia della partenza per Gaza, infatti, la notte della nave capofila della Global Sumud Flotilla – la nave battente bandiera portoghese “Family Boat” ancorata al largo del porto tunisino di Sidi Bou Said, si è trasformata in ore di tensione racchiuse nei fotogrammi di un video sgranato diffuso sui social. Il presunto attacco con un drone, denunciato dagli attivisti tra cui Greta Thunberg – che in quelle ore non si trovava a bordo -, non ha per ora trovato conferme ufficiali: le autorità tunisine hanno smentito la presenza di velivoli. Ma le voci del collettivo, raccolte poche ore più tardi sulla scalinata del teatro municipale di Tunisi, hanno ribadito la loro versione e la volontà di salpare verso la Striscia per «mettere fine all’assalto israeliano». Ad accompagnarle, tra kefiah e applausi, è giunto anche l’appello a «non lasciarsi intimidire» della relatrice speciale delle Nazioni Unite, Francesca Albanese.

Egitto e Turchia avevano avvisato Hamas prima di attacco a Doha

Un’altra faccia della crisi in Medio oriente è quella dell’attacco israeliano alla mente di Hamas a Doha. Il Wall Street Journal riporta che funzionari turchi ed egiziani hanno avvertito la leadership politica di Hamas di rafforzare la sicurezza durante i loro incontri nelle settimane precedenti l’attacco israeliano. Sono citate interviste con funzionari di Israele, Stati Uniti, Qatar e altri paesi arabi. Secondo quanto spiegato, 10 jet sono stati schierati per sparare munizioni a lungo raggio contro un’abitazione nella capitale del Qatar, dove la leadership politica di Hamas si era riunita per discutere l’ultima proposta di cessate il fuoco per Gaza. I jet hanno lanciato i missili dall’esterno dello spazio aereo del Qatar e non hanno violato lo spazio aereo dell’Arabia Saudita o degli Emirati Arabi Uniti, riporta il quotidiano. Funzionari statunitensi hanno dichiarato al giornale che Israele ha informato gli Stati Uniti dell’attacco pochi minuti prima del lancio, senza rivelarne l’obiettivo.

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