Non un semplice ristorante ma un club esclusivo dove ritrovarsi con gli amici: una nuova moda che parte dall’estero per arrivare in Italia. I club-ristorante stanno vivendo un periodo di forte espansione, trainati da una combinazione di fattori culturali, economici e turistici che ne favoriscono le nuove aperture. Le motivazioni sono chiare: i consumatori cercano sempre più esperienze che uniscano cucina di qualità, atmosfera esclusiva e intrattenimento. Quindi che l’esperienza sia immersiva e personalizzata, con proposte che vanno oltre il semplice pasto.
Il modello di membership, spesso con la richiesta di pagare una quota annua che va al di là del numero di volte che si entra nel club o dei consumi, offre numerosi vantaggi sia per i clienti che per i gestori: esclusività e comfort, dato che i soci possono accedere a spazi riservati, evitando affollamenti e garantendosi un servizio personalizzato, anche in momento di grande caos come le settimane “calde” di fiere ed eventi. I ristoranti possono contare su una base di clienti abituali, riducendo il rischio di no-show e migliorando la pianificazione delle risorse, mentre per i clienti sapere di essere in un luogo “riservato” con una selezione all’ingresso forte, dà maggior sicurezza e incentiva la socializzazione. Inoltre ci sono dei benefit esclusivi, come la possibilità per i soci di prenotare il “solito tavolo” o usufruire di servizi esclusivi, come concierge dedicati o eventi riservati.
A Milano, all’interno dello storico Palazzo Bernasconi, un edificio liberty restaurato , è nato Casa Cipriani , che porta in dote l’eredità dell’Harry’s Bar di Venezia: qui si entra solo su invito o previa approvazione della membership, con una quota d’ingresso significativa, spesso superiore ai 2mila euro, a cui si aggiunge una quota annuale, a seconda del tipo di socio e del pacchetto scelto. L’accesso non è immediato: c’è una lista d’attesa, e l’ammissione richiede approvazione del comitato interno. Tra un club inglese e un salotto newyorkese si può accedere a cene tematiche, performance musicali o alla spa privata.
Sempre a Milano, ma con un format un po’ differente c’è il 1930, considerato da molti “il secret private club più iconico d’Italia”, che di recente ha aperto un nuovo capitolo della sua storia: dopo anni ha lasciato la storica sede di Via Pasquale Sottocorno per trasferirsi in una location altrettanto misteriosa e affascinante, il piano interrato del Mag La Pusterla, in via Edmondo de Amicis. Il nuovo spazio, incastonato sotto il noto cocktail bar del Gruppo Farmily, conserva l’atmosfera che ha reso celebre il 1930: luci soffuse, volte in mattoni e un’eleganza intima che accoglie l’ospite come in un sogno sospeso nel tempo. L’accesso, ovviamente, rimane riservato. Solo i 193 membri del club possono prenotare direttamente, mantenendo intatta l’esclusività del luogo. Tuttavia, chi si presenta al Mag La Pusterla potrebbe, con un pizzico di fortuna e un tavolo libero, essere accompagnato attraverso un ingresso segreto e riservato al cuore del 1930. Una vera e propria esperienza nella sorpresa, dove l’imprevisto diventa parte integrante del rito.
The Club at Castiglion del Bosco è il primo e unico private golf club d’Italia, progettato dal campione Tom Weiskopf a Montalcino. Il campo da 18 buche si integra armoniosamente con il paesaggio toscano e l’accesso al club è riservato esclusivamente ai membri e agli ospiti del resort Rosewood Castiglion del Bosco. Diventare membri del club significa entrare in una comunità selezionata di appassionati di golf e amanti della vita toscana, spesso provenienti da tutto il mondo. La membership, disponibile solo su invito, include l’accesso al campo da golf, alla cantina storica con la possibilità di avere un proprio wine locker, e lasciare per anni a invecchiare i propri vini preferiti, e a eventi esclusivi organizzati dal prestigioso Millecento Wine Club .