
Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha dichiarato stamani che incontrerà presto il leader statunitense Donald Trump, nell’ambito degli sforzi per porre fine alla guerra. «Abbiamo concordato un incontro al massimo livello con il presidente Trump nel prossimo futuro. Molto può essere deciso prima del nuovo anno», ha dichiarato Zelensky sui social media.
La guerra intanto, però, continua. Tra la tarda serata di Natale e le prime ore del 26 dicembre, le forze russe hanno attaccato un’infrastruttura critica nella regione di Volinia, nell’Ucraina occidentale. L’attacco è avvenuto in serata, mentre nella regione erano in funzione le sirene antiaeree. Lo ha riferito Rbc-Ucraina, citando un politico locale. Intanto è stato diramato un allarme aereo nelle regioni meridionali dell’Ucraina a causa dei missili da crociera Kalibr. Si tratta delle regioni di Odessa, Mykolaiv, Kherson, Zaporizhzhia e Dnipropetrovsk.
Attacchi russi compiuti ieri, nel giorno di Natale, hanno provocato la morte di almeno tre persone e il ferimento di altre 13 nelle regioni ucraine di Zaporizhzhia, Donetsk e Kherson, secondo quanto riferiscono oggi i tre rispettivi governatori, Ivan Fedorov, Vadym Filashkin e Oleksandr Prokudin. Due delle vittime sono decedute nell’oblast di Zaporizhzhia, dove sono stati colpiti 29 insediamenti e ci sono stati 4 feriti. La terza risiedeva a Kostiantynivka, nel Donetsk, dove si registrano anche tre feriti. Sei i feriti nel Kherson.
Distrutti droni ucraini
Durante la notte scorsa, i mezzi di difesa aerea russi hanno intercettato e distrutto 77 droni ucraini attivi nello spazio aereo del Paese guidato da Vladimir Putin. Lo ha comunicato in una nota il Ministero della Difesa russo, citato dalla Tass. «Durante la notte scorsa, i mezzi di difesa aerea in servizio hanno intercettato e distrutto 77 velivoli senza pilota di tipo aereo ucraini: 34 sopra il territorio della regione di Volgograd, 23 sopra il territorio della regione di Rostov, 5 sopra il territorio della regione di Kaluga, 5 sopra il territorio della Repubblica di Crimea, 3 sopra il territorio della regione di Mosca, di cui 1 diretto verso Mosca, 3 sopra le acque del Mar Nero, 2 sopra il territorio della regione di Belgorod, 1 sopra il territorio della regione di Voronezh e 1 sopra le acque del Mar d’Azov», si legge nel comunicato.
Putin e il destino di Zaporizhzhia
Nella notte italiana, in un incontro con i rappresentanti del mondo imprenditoriale, il presidente russo Vladimir Putin ha menzionato la situazione relativa alla centrale nucleare di Zaporizhzhia. Lo riporta la testata russa Kommersant, ripresa anche dai media ucraini. Secondo Putin la gestione congiunta dell’impianto, senza la partecipazione dell’Ucraina, è in fase di discussione con gli Stati Uniti. Il presidente ha inoltre chiarito che la parte americana è interessata a stabilire attività minerarie presso la centrale nucleare di Zaporizhzhia. Allo stesso tempo, su iniziativa degli Stati Uniti, le parti stanno valutando la fornitura di energia elettrica all’Ucraina. Separatamente, Putin ha osservato che gli specialisti ucraini continuano a lavorare presso l’impianto, ma ora sono in possesso di passaporti russi. La centrale nucleare di Zaporizhzhia (Znpp) è la più grande centrale nucleare d’Europa. L’impianto si trova nei pressi di Energodar, sulla riva sinistra del fiume Dnepr. La Russia ha assunto il controllo dell’impianto nel marzo 2022, sottolinea il Kommersant, e l’impianto è stato trasferito alla gestione di Rosenergoatom Jsc (parte di Rosatom).