Il Giubileo sembra non portare aria nuova, in termini di fatturato alla ristorazione nei primi mesi dell’anno, e anzi, disincentivare un tipo di turismo alto-spendente e attento all’arte, che, grazie alla propaganda dovuta al Giubileo, sembra essere preoccupato di un afflusso eccessivo di pellegrini.
Il Giubileo 2025 non sembra iniziare con il grande boom del 2000 nonostante i 1,8 miliardi di euro destinati a progetti di riqualificazione urbana e miglioramento delle infrastrutture cittadine. Questi investimenti mirano a potenziare la capacità di accoglienza della città e a lasciare un’eredità duratura per residenti e turisti. Ma il numero di pellegrini atteso è altisonante (e probabilmente sarà molto concentrato nei mesi primaverili). I dati raccontano di 35 milioni di pellegrini e turisti con una ricaduta economica complessiva stimata in 16,7 miliardi di euro; e si stima già una carenza di circa 44mila addetti nel settore della ristorazione.

Confcommercio: imprenditori meno pessimisti

Secondo un’indagine condotta da Confcommercio Roma, tra dicembre 2023 e marzo 2024, si è registrata una diminuzione degli imprenditori che prevedono un peggioramento economico, passando dal 39% al 35%: questo indica un crescente ottimismo tra i ristoratori, anche se il 65% delle imprese romane esprime preoccupazione per l’aumento dei costi operativi nel 2025. Inoltre, il 36% teme una diminuzione della domanda e un calo dei consumi.

Molti locali stanno introducendo menu pensati per un pubblico internazionale, con piatti più semplici, economici e ispirati alla “cucina povera” romana. Il boom dei piatti vegetariani e di magro, ad esempio, risponde anche alle esigenze di chi osserva precetti religiosi. Con il supporto del Comune e della Regione Lazio, diversi ristoranti stanno adottando pratiche più sostenibili, come l’uso di stoviglie compostabili, la riduzione degli sprechi alimentari e l’approvvigionamento a km 0. Il Giubileo è visto anche come un’opportunità per migliorare l’impronta ecologica della città.

Il parere dei ristoratori

Abbiamo chiesto il parere di alcuni ristoratori per capire cosa pensano dell’opportunità Giubileo.

«Una forte perplessità seguita da una profonda delusione: un sentiment condiviso anche da tanti colleghi. Molte le prenotazioni disdette anche dai clienti storici per la paura di trovare una città troppo affollata, quelli che possono far svoltare il bilancio del ristorante durante l’anno», racconta Arcangelo Dandini, storico chef e patron del ristorante L’Arcangelo e di Chorus –. Al momento abbiamo visto meno della metà dei turisti previsti, stiamo lavorando prevalentemente con i clienti locali».

Condividere.
Exit mobile version