La plastica rappresenta l’80% dei rifiuti del Mediterraneo. Un vero e proprio SOS quello lanciato dal Wwf in occasione della Giornata mondiale dell’Ambiente, che si celebra il 5 giugno e che quest’anno è dedicata proprio alla questione “plastica”. 

“Non è soltanto un problema ambientale – afferma l’associazione – la scienza conferma i rischi per la salute umana e animale”.

Ogni anno immessi sul mercato 410 milioni di tonnellate di plastica

Ogni anno – ricorda il Wwf che, nell’ambito della sua campagna “Our future”, ha diffuso il documento “Oltre la plastica: il peso nascosto dell’inquinamento” – vengono “immessi sul mercato più di 410 milioni di tonnellate di plastica prevalentemente da fonti fossili”. Dalla sua diffusione su larga scala negli anni ’50, “la plastica si è imposta per leggerezza, resistenza ed economicità ma queste stesse caratteristiche ne hanno determinato anche l’enorme impatto negativo: oltre 9 miliardi di tonnellate prodotti finora, di cui soltanto una minima parte è stata riciclata”. La plastica – prosegue l’analisi dedicata ai rischi – rappresenta “l’80% dei rifiuti dispersi negli ecosistemi marini e costieri del Mediterraneo; di questi oltre la metà è rappresentata da plastica monouso”.

Plastica: 80% di rifiuti dispersi nel Mediterraneo

Il Mediterraneo “oggi è considerato uno dei mari più inquinati da micro-plastica”. Tutto diventa “particolarmente preoccupante se si considera che il Mediterraneo è un hotspot per la biodiversità marina, ospitando fino al 18% delle specie marine del mondo”. Inoltre “negli ultimi anni accanto all’allarme ambientale è cresciuta anche la preoccupazione per le implicazioni sanitarie legate alla presenza di plastica nell’ambiente”, sotto forma di micro e nanoplastiche (Mnp). Tanto che per esempio in Italia aumentano “gli studi sulla presenza di micro-plastiche nel corpo umano”. La loro dimensione infinitesimale e la capacità di infiltrarsi (nell’acqua, nell’aria, nel suolo) rendono le Mnp capaci quindi di entrare nella catena alimentare. Le principali vie di esposizione “per l’essere umano sono l’ingestione, l’inalazione e, in misura minore, l’assorbimento cutaneo”.

Secondo numerosi studi, le Mnp si trovano “in alimenti di largo consumo come sale, miele, carne, frutta, verdura e, in particolare, nei prodotti ittici. Le stime attuali suggeriscono che un individuo possa ingerire fino a 52mila particelle di plastica all’anno”. Anche l’inalazione è un fattore importante, se si pensa che “in un metro cubo d’aria ci possono essere fino a 5.700 Mnp e un individuo può inalare fino a 22 milioni di questi minuscoli frammenti in un anno”.

Il Wwf ha da tempo lanciato l’iniziativa globale “No plastic in nature”, per la dispersione di plastica nell’ambiente entro il 2030. I governi sono chiamati a compiere “un passo decisivo per l’adozione di un Trattato globale giuridicamente vincolante contro l’inquinamento da plastica, in vista dei prossimi negoziati Onu a Ginevra.

Gava, Italia attiva contro inquinamento da plastica

“La Giornata Mondiale dell’Ambiente ci ricorda l’urgenza di affrontare l’inquinamento da plastica con concretezza e responsabilità”.  E’ quanto afferma in una nota la viceministra dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Vannia Gava.”L’Italia sta investendo in impianti, tecnologie e filiere del riciclo per ridurre l’impatto ambientale e favorire una reale economia circolare. Siamo attivi anche nei tavoli internazionali per definire strategie efficaci. Ma nessun risultato sarà possibile senza l’impegno concreto di tutti: istituzioni, imprese e cittadini. Per questo è fondamentale fare cultura ambientale. È anche su questa direttrice che si muove l’impegno del Mase.”

Guterres: “Serve accordo ambizioso sulla plastica”

“L’inquinamento da plastica sta soffocando il nostro pianeta, danneggiando gli ecosistemi, il benessere e il clima. I rifiuti di plastica ostruiscono i fiumi, inquinano gli oceani e mettono in pericolo la fauna selvatica. E, scomponendosi in parti sempre più piccole, si infiltrano inogni angolo della Terra: dalla cima dell’Everest alle profondità dell’oceano; dal cervello umano al latte materno. Eppure c’è un movimento per un cambiamento urgente”. Lo afferma il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres in occasione della Giornata mondiale dell’Ambiente. “Stiamo assistendo a un crescente impegno pubblico – rileva -Passi verso la riutilizzabilità e una maggiore responsabilità. E politiche per ridurre la plastica monouso e migliorare la gestione dei rifiuti. Ma dobbiamo andare oltre, più velocemente”.

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