Dal nostro corrispondente
NEW DELHI – Dopo meno di un anno alla guida del Paese, il primo ministro giapponese Shigeru Ishiba si è dimesso. L’annuncio è stato dato dallo stesso Ishiba nel corso di una conferenza stampa. Le voci sulla sua possibile uscita di scena circolavano da luglio, ma sono andate facendosi più intense nelle ultime ore, dopo che sabato, nel corso di un incontro a tre, il ministro dell’agricoltura Shinjiro Koizumi e l’ex premier Yoshihide Suga gli hanno chiesto di fare un passo indietro.
Il peso delle due sconfitte elettorali
Ishiba, 68 anni, aveva assunto la carica di capo del governo meno di un anno fa e da allora aveva guidato il Liberal Democratic Party (Ldp) a due sconfitte elettorali che hanno ridotto la coalizione di governo in minoranza prima alla Camera bassa e, più recentemente, in quella alta. Se Ishiba non avesse fatto un passo indietro, lunedì si sarebbe svolto un voto tra parlamentari e leader locali dell’Ldp per decidere se mettere nuovamente in palio la presidenza del partito.
L’uscita di scena di Ishiba, alla vigilia di quello che sarebbe di fatto stato un voto di sfiducia interno al suo partito, apre una fase di instabilità per la quarta economia asiatica, mentre i suoi negoziatori stanno faticosamente tentando di formalizzare i dettagli dell’accordo commerciale raggiunto con gli Stati Uniti in base al quale i prodotti made in Japan saranno tassati al 15 per cento. Tra i punti oggetto di contesa ci sono gli investimenti promessi da Tokyo.
Ishiba aveva conquistato la leadership dell’Ldp un po’ a sorpresa lo scorso settembre. Partito da sfavorito – dopo cinque precedenti tentativi, tutti falliti – aveva raccolto più consensi dei candidati più spiccatamente conservatori grazie all’appoggio della base del partito.
