Il 2024 è stato un anno complicato per l’industria italiana della pelletteria, che ha visto la produzione scendere di circa il 20% (stime Assopellettieri) e il fatturato ridursi di oltre l’8%, passando da 13,1 miliardi di euro a circa 12 miliardi. Ancora peggio è andata in Toscana, capitale delle borse d’alta gamma, dove le stime parlano di una flessione produttiva vicina al 30%.

Nonostante questo, c’è chi ha chiuso un anno soddisfacente e guarda con fiducia al futuro. Questo è il caso del marchio Gianni Chiarini, che per rimarcare le proprie radici ingloba nel logo la parola “Firenze”’ e ora festeggia i 25 anni di vita con un bilancio in crescita e una capsule in edizione limitata delle borse più rappresentative della propria storia. La capsule sarà in vendita da aprile solo online in due materiali, pelle o paglia.

Campagna vendite per l’inverno 2025 positiva

GC Group spa, che dal 2017 fa capo per il 70% al fondo 21 Invest di Alessandro Benetton, ha chiuso il 2024 con un fatturato salito a 34,2 milioni di euro (+9%), per più del 60% realizzato all’estero, e un margine operativo lordo (ebitda) del 10%. Gran parte delle vendite (80%) arrivano dal canale wholesale, mentre il retail vale il 13% e l’ecommerce diretto il 7%. «Ha pagato la strategia di valorizzazione del prodotto – spiega l’amministratore delegato Enzo Raccichini – e lo sviluppo in particolare in Svizzera, Austria e Germania. Il prezzo ci ha aiutato perché ci posizioniamo in una fascia del lusso accessibile, che va da 250 a 400 euro al pubblico». Anche il 2025 è partito bene: «La campagna vendite per l’autunno-inverno si è chiusa con +12%», aggiunge l’ad. È un andamento controcorrente rispetto ai venti freddi che continuano a spirare sul settore, tale da spingere a potenziare l’organico (oggi di 65 persone): «La cassa integrazione? Non solo non l’abbiamo fatta, ma in questo momento stiamo assumendo nuove figure, dal commerciale alla prototipia». L’obiettivo per quest’anno è confermare i numeri del 2024.

Il nodo del passaggio generazionale

Al coordinamento dello stile resta il fondatore Gianni Chiarini, 60 anni, presidente dell’azienda (di cui mantiene il 30%), che ha cominciato l’attività proseguendo il lavoro di grossista di borse del padre, e poi nel 2000 ha deciso di creare un marchio proprio, sempre a Firenze. «Il mio Dna è fare borse funzionali, dal design pulito e senza troppi loghi», sottolinea Chiarini spiegando che la decisione di cedere la maggioranza dell’azienda è legata soprattutto al passaggio generazionale, visto che le due figlie hanno deciso di lavorare in altri campi. La produzione di borse avviene in laboratori esterni, in Italia e all’estero, mentre all’interno dell’azienda sono concentrate le funzioni “leggere” e la modelleria.

Sempre in occasione dei 25 anni del marchio, Gianni Chiarini ha rinnovato il negozio fiorentino di via della Vigna Nuova, con un nuovo concept legato alla città d’origine che esalta il cocciopesto, materiale edilizio usato in Toscana per rivestire pavimenti e pareti, formato da frammenti di tegole o mattoni, dal colore caldo e avvolgente.

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