In Germania e Francia, assieme all’Italia paesi più industrializzati dell’Ue, assistono a una frenata della produzione industriale. In particolare, in Germania ad aprile la produzione nell’industria è diminuita, più delle attese, dell’1,4% su base mensile, al netto della destagionalizzazione e degli effetti di calendario, secondo i dati provvisori forniti dall’Ufficio federale di statistica (Destatis).
Il confronto trimestrale ha mostrato che la produzione è aumentata dello 0,5% nel periodo febbraio-aprile rispetto ai tre mesi precedenti. Dopo la revisione dei risultati provvisori, a marzo la produzione risulta aumentata del 2,3% rispetto a febbraio. Su base tendenziale, ad aprile la produzione è diminuita dell’1,8%, al netto degli effetti di calendario.
La Bundesbank abbassa le previsioni sul Pil
L’orizzonte, a Berlino e dintorni, non sembra dei migliori. La Bundesbank ha infatti leggermente abbassato le sue previsioni sulla crescita economica della Germania per l’anno in corso e per il 2026, ma le ha aumentate per il 2027. Come scrive nelle sue previsioni macroeconomiche, la banca centrale tedesca, per il 2025, prevede una stagnazione del prodotto interno lordo reale, al netto degli effetti di calendario, dopo aver previsto invece a dicembre una leggera crescita pari allo 0,2 per cento.
Anche nel secondo trimestre il Pil dovrebbe ristagnare mentre nel terzo trimestre si attende un leggero calo. Anche le previsioni di crescita per il 2026 sono state riviste al ribasso, allo 0,7% (in precedenza era allo 0,8%) mentre quelle per il 2027 sono state riviste al rialzo, all’1,2% (dallo 0,9%).
Francia, produzione industriale in frenata
Se Berlino piange, Parigi non ride: la produzione industriale in Francia è diminuita dell’1,4% ad aprile rispetto a marzo, principalmente a causa della minore produzione di elettricità e gas, secondo quanto riportato dall’Istituto Nazionale di Statistica e degli Studi Economici (Insee).