I digital twin, i “gemelli” virtuali di un elemento o di un processo, sono tra le tecnologie software che meglio sfruttano la risorsa dati e sono evoluti. Da strumento per simulare il disegno di una macchina, ora rispondono ai trend del mercato industriale: agilità, tempi di commercializzazione accelerati, produzione personalizzata e soprattutto sicurezza e sostenibilità ottemperando alle normative.

Integrazione con Iot e robot

Da digital twin di una sola macchina, ora rispecchiano processi, linee o interi stabilimenti, integrando i dati del progetto ingegneristico con i dati della realtà raccolti dai sensori dell’Internet of Things industriale – da parametri ambientali alla composizione, ai dati di funzionamento o condizione degli elementi fisici, inclusi i robot movibili o fissi. È questa ultima caratteristica a differenziare i twin dalla sola simulazione.

L’intelligenza artificiale, l’Ai, apporta ora nelle fasi di progettazione, operativa e analitica, un prima impensabile livello di approfondimento che spiega la rapida adozione del binomio twin-Ai in tutti in settori industriali: manifattura, farmaceutica, alimentare, petrolchimica, aviazione, automotive, logistica, tecnologia, gestione dell’acqua, telecomunicazioni. Secondo il World Economic Forum, i digital twin abbinati all’Ai «stanno per cambiare gli ecosistemi industriali».

Interventi in tempo reale

Simulando con l’input dei dati dalla realtà scenari di produzione che includono nuovi elementi, modi di lavorazione, ambienti, materiali o materie prime, l’utilizzo dei twin, tanto più se integrati con l’Ai, garantisce l’affidabilità delle attività industriali anche qualitativa e in ambienti complessi. I twin registrano le minime discrepanze se si fa monitoraggio in tempo reale, permettono di personalizzare ergonomicamente la postazione di lavoro al singolo addetto, forniscono analitica delle strutture produttive più complesse come è il caso delle filiera della fornitura.

Rob McGreevy, chief product officer di Aveva, fa vedere come i digital twin mostrino in tempo reale il funzionamento delle pompe e di altre parti che potrebbero avere bisogno di interventi di un mercantile di Bae Systemes in navigazione in mare aperto. «L’ottimizzazione dell’utilizzo di carburante permette alla compagnia un potenziale risparmio tra i 40 e i 165 milioni di euro con minori costi nella parte ingegneristica».

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