Nuova notte di sangue nella Striscia di Gaza. Almeno 18 persone, tra cui due donne e due bambini, sono morte nei raid israeliani che hanno colpito Khan Younis, nel sud, secondo quanto riportato da Al Jazeera citando fonti mediche. Altri tre palestinesi sono stati uccisi in un attacco al campo profughi di Jabalia, nel nord. Le operazioni militari proseguono mentre sul piano diplomatico si tenta di riaprire uno spiraglio per la tregua.
Fonti palestinesi hanno confermato alla BBC che i mediatori del Qatar e dell’Egitto hanno messo sul tavolo una nuova proposta: un cessate il fuoco di cinque-sette anni, la liberazione di tutti gli ostaggi israeliani in cambio della scarcerazione di prigionieri palestinesi e il ritiro completo delle Forze di difesa israeliane (Idf) dalla Striscia di Gaza.
Intanto, secondo il quotidiano qatariota Al-Araby Al-Jadeed, una delegazione israeliana è giunta domenica sera al Cairo per discutere la proposta con alti funzionari egiziani. Un segnale di riapertura dopo che Hamas aveva respinto una precedente offerta israeliana, pur dichiarandosi disponibile a valutare un’intesa più ampia che porti alla fine formale del conflitto.
Sul piano politico, Hamas ha espresso ufficialmente il proprio cordoglio per la morte di Papa Francesco. In una nota, il movimento ha parlato del pontefice come di una figura che ha “dedicato la sua vita a difendere i valori umani e religiosi”, ricordandone il ruolo nel promuovere il dialogo interreligioso e la pace tra i popoli. “Papa Francesco – si legge – si è sempre opposto all’aggressione e ai conflitti armati e ha condannato i crimini di guerra, compresi quelli contro il popolo palestinese”.