Hamas tende la mano ad Israele per arrivare a una tregua di 50 giorni in occasione della fine del Ramadan e offre il rilascio di cinque ostaggi. Fonti egiziane ritiengono che ci sia la possibilità di un rapido progresso, grazie alla celebrazione dell’Eid al-Fitr della prossima settimana, ha riferito il quotidiano libanese Al Akhbar.

Secondo il quotidiano, i mediatori stanno cercando di promuovere un cessate il fuoco durante le festività, che segna la fine del Ramadan, in preparazione al raggiungimento di un accordo più ampio. Il rapporto cita fonti egiziane secondo cui il Cairo ha presentato alle parti proposte «realistiche» che avrebbero il sostegno degli Stati Uniti e del Qatar per accelerare i progressi su un accordo sugli ostaggi e un cessate il fuoco a Gaza.

Hamas in cambio del cessate il fuoco di 50 giorni sarebbe pronta a rilasciare cinque ostaggi. Nonostante questo l’esercito israeliano ha annunciato di aver ampliato nelle ultime ore la sua offensiva terrestre nella Striscia di Gaza meridionale.

Lo scrive The Times of Israel, precisando che le truppe sono entrate nel quartiere di al-Jneina a Rafah, nell’ambito di un’iniziativa volta ad ampliare una zona cuscinetto lungo i confini della Striscia. L’Idf hanno affermato che le truppe hanno demolito le infrastrutture di Hamas nella zona. Separatamente, nel fine settimana sono stati effettuati decine di attacchi aerei, prendendo di mira quelle che l’esercito ritiene essere infrastrutture di Hamas e della Jihad islamica palestinese. Pesanti raid sono stati registrati anche nella zona di Khan Yunis.

Ma a Gaza l’orrore non sembra aver mai fine. La Mezzaluna Rossa Palestinese (Prcs) si è detta «scioccata» dopo il ritrovamento del corpo smembrato di Anwar Abdel Hamid al-Attar, la capo della missione di soccorso scomparsa una settimana fa a Tal as-Sultan, a sud di Rafah. Sul luogo – scrive Al Jazeera – sono stati scoperti anche ambulanze e autopompe distrutte, sepolte sotto le macerie e irriconoscibili.

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