Il ministro degli Esteri della Turchia, Hakan Fidan, ha definito inaccettabile la proposta del presidente americano Donald Trump riguardo ad una presa del controllo da parte degli Usa di Gaza con l’idea che i palestinesi dovrebbero lasciare la Striscia. “La questione della deportazione è una situazione che né noi né la regione possono accettare. Persino pensarci è una perdita di tempo, è sbagliato addirittura aprire una discussione” su questo argomento, ha affermato Fidan, durante un’intervista con l’agenzia turca Anadolu.

L’avvenire di Gaza passa per “un futuro stato palestinese” e non dal controllo “di un paese terzo”: lo si legge in una nota del Quai d’Orsay, secondo il quale la Francia “ribadisce la sua contrarietà a qualsiasi trasferimento forzato della popolazione palestinese di Gaza, che rappresenterebbe una violazione grave del diritto internazionale, un attacco alle aspirazioni legittime dei palestinesi, ma anche un forte ostacolo alla soluzione a due stati e un fattore di destabilizzazione per i nostri partner vicini che sono l’Egitto e la Giordania, oltre che l’insieme della regione”.

Il Cremlino “ha ascoltato” le parole di Donald Trump in merito a Gaza ma la posizione della Russia “è ben nota” ovvero “una soluzione a due Stati. La tesi che è sancita nella pertinente risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite”. ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov.

La Cina, che ripete il suo ’no’ al “trasferimento forzato” dei palestinesi dalla Striscia di Gaza, auspica “tutte le parti sfruttino il cessate il fuoco a Gaza e la governance nel dopoguerra come un’opportunità per riportare la questione palestinese sul percorso giusto di una soluzione politica basata sulla ’soluzione dei due stati’ per una pace duratura in Medio Oriente”. Si è espresso così il portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, Lin Jian, in dichiarazioni riportate dai media ufficiali cinesi in risposta a Trump.

“Gaza è la terra dei palestinesi gazawi e questi devono continuare a restare a Gaza”, ha detto oggi il ministro spagnolo degli Esteri, Unione Europea e Cooperazione, José Manuel Albares, in linea con la posizione sostenuta da Madrid negli ultimi giorni, dopo che il presidente statunitense ha proposto un piano che prevede il trasferimento della popolazione di Gaza in Egitto e Giordania. “Gaza è parte del futuro Stato palestinese, sul quale punta la Spagna, e che deve convivere e coesistere garantendo prosperità e sicurezza allo Stato di Israele, per il quale vogliamo anche una normalizzazione completa delle sue relazioni con i paesi arabi”, ha detto il capo della diplomazia spagnola, in una conferenza stampa a Madrid, assieme al segretario generale iberoamericano, Andrés Allamand. Madrid ha riconosciuto lo Stato di Palestina in funzione della soluzione del due Stati. Albares ha insistito sul fatto che “La Spagna e il popolo spagnolo appoggeranno” i due milioni di palestinesi che vivono sulla striscia di Gaza, “come li stiamo sostenendo in questi momenti, con aiuti umanitari dell’Agenzia spagnola di Cooperazione che sta entrando a Gaza”, ha concluso.

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