Il G7 Clima, Energia e Ambiente trova una quadra sull’uscita definitiva dal carbone, la cui deadline dovrebbe essere fissata entro il 2035. Ad anticipare l’accordo, che sarà messo nero su bianco nel comunicato stampa con cui il 30 aprile si chiuderà il summit di scena alla Reggia di Venaria, è stato il ministro dell’Energia del Regno Unito, Andrew Bowie, ai microfoni d Class Cnbc. «Abbiamo un accordo per uscire dal carbone nella prima metà degli Anni 2030. Si tratta di un accordo storico tenendo conto che non siamo riusciti a raggiungere l’obiettivo alla Cop28 di Dubai l’anno scorso. Quindi riuscire ad avere i Paesi del G7 intorno un tavolo che mandano un segnale al mondo sul fatto che le economie avanzate sono pronte ad abbandonare il carbone è incredibile».

Il compromesso

Sul capitolo più divisivo al centro del confronto tra i ministri del G7, arriva dunque un compromesso che mette d’accordo tutti, sia coloro che continuavano a sostenere l’utilizzo del carbone come fonte di transizione e quelli che, come la Francia, chiedono un cronoprogramma molto stringente sia per l’abbandono definitivo della lignite che per l’uscita dal petrolio e dal gas. Sul compromesso finale, arriva poi anche il via libera del Giappone che, pur essendosi impegnato a raggiungere le emissioni zero emissioni nette al 20250 e a creare il carbone pulito, non ha indicato un programma puntuale per l’uscita definitiva.

Primo risultato per l’Italia

Con l’intesa che sarà ufficializzata anche dal ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, l’Italia porta così a casa un primo risultato per questo appuntamento che vede la partecipazione di trentadue capi delegazione, dai rappresentanti dei Paesi del G7 a quelli della Commissione Europea, passando per una folta delegazione di Paesi esterni, dall’Algeria al Brasile, prossima presidenza del G20.

Carbone addio

Insomma, il capitolo sul carbone si appresta a essere definitivamente archiviato, anche in Italia dove, come aveva spiegato lo stesso Pichetto Fratin nei giorni scorsi, il governo è intenzionato a dare una stretta. «L’Italia è pronta a dire addio al carbone, la fonte fossile che genera più gas serra», aveva spiegato il titolare del Mase. «Abbiamo valutato i tempi: potremmo arrivarci nei prossimi mesi, anche se con l’attuale scenario geopolitico è più probabile parlare di un anno per l’Italia continentale e il 2027 per la Sardegna».

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