Secondo le stime del rapporto “Italiani nel mondo” della fondazione Migrantes, in Spagna ci sono quasi 256 mila residenti italiani. Tuttavia, i dati dell’Istituto Nazionale di Statistica spagnolo (INE) fotografano una realtà ancora più consistente: oltre 325 mila persone con passaporto italiano vivono stabilmente nel Paese iberico, una crescita esponenziale se si considera che, appena 25 anni fa, erano circa 24 mila.

Le opportunità per conoscere e vivere in Spagna non mancano: con il programma Erasmus, ogni anno partono per il principale paese della penisola iberica circa 8 mila studenti italiani, circa un terzo del totale di chi aderisce al bando europeo. Ma oggi non si tratta solo di un’esperienza temporanea. Sempre più persone scelgono di trasferirsi in Spagna per vivere e lavorare, parte di un fenomeno migratorio che alcuni definiscono una “migrazione silenziosa”, capace di modificare progressivamente il tessuto sociale ed economico delle città spagnole. Nel 2024, secondo Istat, 18.894 italiani hanno scelto di trasferirsi in Spagna, rendendola il secondo Paese di destinazione dopo la Germania.

La Spagna sta attraversando una fase di crescita intensa: nel 2023 il Pil è cresciuto del 2,7%, nel 2024 del 3,2%, mentre per il 2025 è stimato tra il 2,5% e il 2,7%. Il Paese ha sostenuto la sua crescita grazie alle esportazioni di beni e servizi, in particolare quelli finanziari e di consulenza, ma anche tecnologie informatiche e comunicazioni. Fondamentale anche lo sviluppo delle energie rinnovabili e, più di recente, una normativa favorevole alla nascita e allo sviluppo di start-up innovative. A favorire l’arrivo di lavoratori stranieri contribuisce la cosiddetta “Beckham Law”, che prevede per sei anni una tassazione agevolata (24%) sul reddito percepito da fonti spagnole.

Tra i tanti italiani che hanno scelto la Spagna c’è anche Marcello Brandi, arrivato a Barcellona nel 2023 con la moglie e la figlia di tre anni. Laureato in Business Administration and Management all’Università Bocconi di Milano, lavora da remoto per Trimble Inc., una multinazionale americana con sede in Germania. Per Brandi il trasferimento ha rappresentato un cambiamento di vita radicale: “A Barcellona credono nel futuro”, racconta. “Quando siamo partiti, mia figlia era molto piccola, ora sta imparando tre lingue: italiano, spagnolo e catalano”.

Proprio la presenza di lingue co-ufficiali in alcune regioni rappresenta un ulteriore elemento di integrazione. “Conoscere il catalano mi sta aiutando a entrare davvero nella comunità”, spiega Brandi. E non è un caso: circa un quarto degli italiani residenti in Spagna vive in Catalogna.

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