La vita quotidiana nella Casa Santa Marta va avanti, ma non è come sempre. I rumori sono attenuati (anche nel pezzo di strada che passa davanti al palazzo, di fianco alla porta del Perugino). Al secondo piano, nella stanza 201 e quelle limitrofe, è iniziata da domenica sera la lunga convalescenza di Francesco, due mesi “almeno” di riposo quasi assoluto che i medici hanno prescritto al Papa. Ma gli impegni incombono, la vita quotidiana della Curia è una macchina enorme anche se ben oliata, i collaboratori sono allenati ma lo stile di Bergoglio aveva modellato una concentrazione su di sè di ogni passaggio decisionale. E poi gli impegni pubblici, specie nell’anno giubilare, e le continue udienze. Insomma, il pontificato, – per prendere a prestito un’immagine dalla precaria finanza pubblica italiana – è entrato in un “sentiero stretto”, compresso tra l’enorme agenda bergogliana e curiale e lo stato di salute del Papa stesso.
Incombono Pasqua e la canonizzazione di Acutis
Difficile quindi parlare di una nuova routine, ma certamente i più stretti collaboratori devono trovare un punto di equilibro tra le varie esigenze, comprese le pressioni che verranno dallo stesso Bergoglio. Il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato e uno dei più stretti collaboratori di Francesco, tra i pochi che hanno mantenuto i contatti e gli incontri con lui anche durante la degenza al policlinico Agostino Gemelli, dice: «Penso che per il momento si sottoporranno al Papa soltanto i dossier più importanti, le cose più rilevanti che richiedono una decisione da parte sua anche per non affaticarlo troppo, poi a mano a mano che riprenderà, si tornerà, diciamo al ritmo normale». Quali gli impegni in agenda? L’8 aprile saranno in visita in Vaticano i reali d’Inghilterra, che molto probabilmente incontreranno Parolin, un appuntamento quindi gestibile. Diversa è l’agenda della Settimana Santa, dal 13 al 20 aprile, che vede messe e cerimonie a ripetizione: se le condizioni dovessero migliorare qualche apparizione potrebbe avvenire già in quella occasione, magari la mattina di Pasqua (che quest’anno coincide con quella ortodossa). Poi per il 27 aprile è prevista la cerimonia di canonizzazione di Carlo Acutis, un evento considerato davvero molto importante per Francesco e per la Chiesa italiana, che prevede l’arrivo di almeno centomila persone. Si vedrà.
Lo staff ridotto all’osso: medici, infermieri e segretari
Ma come sarà la convalescenza? Francesco ha già forzato le prescrizioni e domenica pomeriggio nel rientro in Vaticano ha fatto un passaggio a Santa Maria Maggiore. Ora starà al suo cerchio stretto fa rispettare il riposo. Con lui a Santa Marta ci sono i due segretari, l’infermiere di fiducia Massimiliano Strappetti, l’altro infermiere personale, Andrea Rinaldi, e poi infermieri specializzati del Gemelli di rinforzo oltre al personale che generalmente si occupa della domus. Farà avanti e indietro Luigi Carbone, il suo medico curante e vice-Direttore della Direzione, medici, infermieri, e operatori socio-sanitari del Vaticano.
La fisioterapia necessaria
Santa Marta – racconta l’Ansa – è stata rifornita adeguatamente di bombole di ossigeno ma senza allestimenti particolari, aveva specificato già sabato scorso Carbone. Difficile che dentro Santa Marta il Papa possa effettuare la fisioterapia motoria, oltre a quella respiratoria, di cui ha bisogno. Durante la degenza al Gemelli ha accumulat
o molti liquidi. Si studia quindi un luogo adatto dove possa fare un po’ di esercizio senza essere troppo disturbato.