Un altro taglio è ampiamente previsto. La riunione di dicembre della Federal reserve dovrebbe portare i Fed funds targets al 4,25-2,50%, dal 4,50-4,75%, come indicavano a settembre i «dots», i punti che rappresentano le previsioni dei singoli governatori della banca centrale Usa. Anche nel 2025, se saranno confermate le indicazioni di tre mesi fa, la Fed dovrebbe ridurre il costo del credito a brevissimo termine di 100 punti base, come in questo 2024. Dovrebbe così avvicinarsi a passi relativamente rapidi al tasso neutrale che a settembre era indicato vicino, ma sotto, al tre per cento.

Aspettative di inflazione in leggera ripresa

LE ASPETTATIVE DI INFLAZIONE DI MERCATO

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La Fed è così più «indietro» della Bce, alla quale ormai mancano 50 punti base o poco più per raggiungere il livello naturale dei tassi. Non è sbagliato, negli Stati Uniti le pressioni inflazionistiche sembrano essere ancora elevate. Le aspettative di inflazione a medio e lungo periodo oscillano ancora leggermente al di sopra del 2% e sembrano in lentissimo rialzo.

Pressioni inflazionistiche relativamente forti

INFLAZIONE USA – INDICE PCE

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L’inflazione core, misurata dall’indice delle Personal Consumption Expenditures, è ancora vicino al tre per cento e secondo il nowcasting della Fed di Cleveland, potrebbe portarsi questo dicembre al 3,04% (con un indice dei prezzi al consumo in accelerazione al 3,28%. La Fed di Atlanta, che raccoglie tutte le misure di inflazione sottostante, segnala che tutti i nove indicatori presi in esame erano a novembre al di sopra di almeno 0,50 punti percentuali dell’obiettivo di inflazione (che non è per tutti gli indici pari al 2%, ma è il valore «compatibile» con un incremento del 2% anno dell’indice Pce core).

Retribuzioni orarie in robusta crescita

SALARI ORARI ANCORA IN CORSA

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Un po’ di prudenza in più è allora necessaria, e non manca chi pensa che a gennaio ci sarà una pausa nel taglio dei tassi. L’incremento delle retribuzioni orarie è ancora piuttosto elevato – ma in questo caso è possibile che la Fed voglia, compatibilmente con gli obiettivi, permettere un recupero del potere d’acquisto delle famiglie – e segnala una leggera accelerazione da luglio con un ritorno negli ultimi due mesi al di sopra del quattro per cento.

Orientamento monetario sempre meno restrittivo

INDICE FED DI CHICAGO DELLE CONDIZIONI FINANZIARIE

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La manovra di riduzione della restrizione in ogni caso continua. La curva dei rendimenti è ulteriormente calata e la parte a più breve termine è ormai a livelli minimi da marzo 2023, mentre l’indice della Fed di Chicago delle condizioni finanziarie continua a calare segnalando quindi un orientamento sempre più accomodante – o almeno meno restrittivo – della politica monetaria.

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