Il Senato accende un faro sul caccia di sesta generazione. La commissione Esteri di Palazzo Madama ha approvato la risoluzione a conclusione dell’affare assegnato sul Global Combat Air Programme (Gcap). Tutti favorevoli eccetto M5S. Il programma prevede la concezione e lo sviluppo di un “Combat Air System”, un caccia di sesta generazione capace di operare sia con equipaggio che senza, integrato nei cinque domini operativi (terra, mare, aria, cyber e spazio) e destinato a svolgere ruoli strategici (controllo aereo, sorveglianza e attacco). Allo sviluppo del progetto partecipano, oltre all’Italia, anche il Regno Unito e il Giappone.

Le risorse sul piatto

La realizzazione del programma prevede risorse ingenti. E l’investimento è pluridecennale. Il documento programmatico pluriennale (Dpp) per la Difesa per il triennio 2025-2027 prevede lo stanziamento di 624,83 milioni di euro nel 2025, 274,70 milioni nel 2026, 260,70 milioni nel 2027, 1,2 miliardi nel triennio 2028-2030 e 7,2 miliardi di euro negli anni successivi fino al 2035.

Il nodo budget

E proprio sul budget si concentra la risoluzione approvata da quasi tutte le forze politiche. «Secondo le indicazioni fornite dal Documento programmatico pluriennale della Difesa per il triennio 2025-27» – si legge nello schema di risoluzione proposto dal relatore Roberto Menia (FdI) alla commissione Esteri a conclusione dell’affare assegnato sul Gcap – per l’Italia il finanziamento assomma «al momento a 9,6 miliardi di euro entro il 2035». La stima complessiva del programma «non ancora quantificabile con precisione a questo livello di attuazione», a carico dei tre Paesi partecipanti, è di «complessivi 50 miliardi di euro», riporta il testo. L’ammontare dei finanziamenti previsti per l’Italia è superiore e più ravvicinato rispetto a quanto previsto dal Dpp 2024-26 della Difesa che indicava 8,9 miliardi di euro al 2050 con stanziamenti di 506 milioni sul 2024, 145 milioni sul 2025, 174 milioni sul 2026 e circa 573 milioni tra il 2027 e il 2029.

Il Documento programmatico di finanza pubblica 2026-28 prevede un incremento delle spese per la difesa quantificabile in circa 12 miliardi sul triennio e occorrerà vedere se e come questo comporterà una diversa allocazione degli stanziamenti per il Gcap.

«Assicurare al progetto le risorse adeguate»

Intanto la risoluzione approvata impegna il Governo ad «assicurare, sotto il profilo della sostenibilità finanziaria, per ciascuna fase realizzativa, la continuità delle risorse necessarie alla piena implementazione del progetto» e a «coinvolgere Paesi alleati potenzialmente interessati ad entrare nel programma, in accordo con gli altri partner».

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