Dopo i no pronunciati nei giorni scorsi, sulla bozza di accordo di programma che il Governo ha proposto sull’ex Ilva si apre uno spiraglio. Regione Puglia ed enti locali – Comuni di Taranto e di Statte, Provincia di Taranto ed Autorità portuale del Mar Ionio – sono disponibili a sedersi al tavolo e a trattare. Obiettivo cui puntare, ed espresso nel vertice convocato l’1 luglio dalla Regione Puglia, é quello di migliorare e modificare i contenuti della bozza di accordo trasmessa dal Mimit nei giorni scorsi. Il testo fa leva sulla decarbonizzazione della produzione dell’acciaio e indica una serie di azioni. Ovvero, il via libera alla nuova Autorizzazione integrata ambientale, che incorpora la Valutazione di impatto sanitario e recepisce la sentenza di un anno fa della Corte di Giustizia Europea; la costruzione progressiva di tre nuovi forni elettrici ed altrettanti impianti di preriduzione; la dismissione degli attuali tre altiforni; l’approvvigionamento del gas attraverso una nave di rigassificazione; l’installazione, in mare, di una piattaforma per desalinizzare l’acqua, visto che gas e acqua in grandi quantità servono alla fabbrica.
Sindaco Taranto: garantire il rispetto del territorio
Forni elettrici, nave e desalinizzazione, sono gli aspetti della bozza di accordo che non convincono gli enti locali. Sui forni, si ritiene temporalmente eccessiva la conclusione al 2039, mentre su nave rigassificatrice e piattaforma per dissalare l’acqua, preoccupano gli impatti ambientali su una città già segnata. Dice il sindaco di Taranto, Piero Bitetti: “Siamo disponibili a guardare quest’accordo di programma sull’ex Ilva ma a delle condizioni. Non si può certamente andare contro il rispetto del territorio”. E le condizioni che ora verranno poste, afferma il sindaco, sono “certamente la sicurezza del territorio, l’attenzione all’occupazione, un periodo molto più breve per il compimento della decarbonizzazione della fabbrica, che oggi é stato proposto al 2039 come conclusione. L’accordo va costruito in due. Questo lo abbiamo rappresentato più volte. Adesso faremo un aggiornamento e intanto é arrivata la convocazione per il 10 luglio dal ministero dell’Ambiente per quanto riguarda la nuova Autorizzazione integrata ambientale dell’ex Ilva”.
Presidente Regione: sovradimensionata l’Aia per 6 milioni di tonnellate
Entra nel merito delle cose da cambiare il governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano: “Nella massima ipotesi produttiva – dichiara -, i tre forni a ciclo integrale non supererebbero i 4,2 milioni di tonnellate. Ciò significa che la richiesta di Aia per 6 milioni appare sovradimensionata e ritarderebbe la decarbonizzazione fino al 2039. Noi proponiamo un approccio più razionale, con obiettivi produttivi meno ambiziosi, che permetterebbero di completare la decarbonizzazione entro sei anni”. Poi, entrando nel merito delle proposte della bozza di accordo inviata dal Mimit agli enti locali, Emiliano osserva che “sul tema del rigassificatore, ad esempio, sarà necessario discutere in modo approfondito sia sull’opportunità dell’opera, sia sulla sua collocazione per garantire i più alti standard di sicurezza ed evitare qualsiasi rischio di incidente rilevante. Un rigassificatore attraccato al porto di Taranto – rileva Emiliano – rappresenterebbe un colpo durissimo per il porto stesso. Se proprio dovesse essere realizzato, non potrà essere ormeggiato in porto, ma dovrà essere posizionato al largo come accade a Ravenna. In ogni caso, nella fase iniziale, potrebbe essere sufficiente il gas disponibile a terra, già fornito da Snam e Tap”.