Tre persone sono morte in seguito ad un’esplosione verificatasi alla ’Ecopartenope’ di Marcianise, in provincia di Caserta. Secondo le prime informazioni dei vigili del fuoco, la deflagrazione sarebbe avvenuta durante dei lavori di manutenzione agli impianti sul tetto del capannone dell’azienda che si occupa del trattamento dei rifiuti. Sul posto sono presenti diverse squadre dei pompieri.
Operai sbalzati per diversi metri
Sarebbero morti per l’onda d’urto causata dall’esplosione di un serbatoio di oli esausti i tre lavoratori dell’azienda ’Ecopartenope’ di Marcianise, in provincia di Caserta, tra cui il titolare della stessa. Altri due lavoratori sono rimasti lievemente feriti. I tre deceduti lavoravano su un capannone aziendale e l’esplosione li ha sbalzati in aria per diversi metri.
Il silos era già stato chiuso in passato
Stavano lavorando alla manutenzione di un silos i tre operai morti nell’esplosione avvenuta a Marcianise (Caserta) all’interno della Ecopartenope. Le prime attività di indagine sono affidate alla Polizia di Stato. Secondo quanto si apprende, in passato quel silos era stato chiuso per miasmi e irregolarità. Le forze dell’ordine sul posto confermano che non risultano dispersi. Diverse squadre dei vigili del fuoco sono al lavoro, in corso le operazioni di messa in sicurezza dell’area.
Cgil Campania: a Marcianise tragedia intollerabile
“Tre lavoratori hanno perso la vita e diversi sono stati feriti a seguito della gravissima esplosione avvenuta oggi presso l’azienda Ecopartenope di Marcianise, pare durante operazioni di manutenzione. Un’altra tragedia intollerabile, di proporzioni enormi, che colpisce il mondo del lavoro nel nostro territorio”. Così in una nota congiunta Cgil Caserta, Cgil Napoli e Cgil Campania, che esprimono “cordoglio profondo alle famiglie, vicinanza ai feriti e ai lavoratori coinvolti, e rabbia per le ennesime morti evitabili. Non si tratta di fatalità. È il fallimento di un sistema di fare impresa che uccide e che continua a non garantire sicurezza. Chiediamo: verità immediata su quanto accaduto; più controlli e ispettori; un piano straordinario per fermare questa strage silenziosa. Morire di lavoro è una vergogna nazionale. Ora basta”.