La Fondazione Enpaia chiude i conti 2024 con utili record grazie alla diversificazione degli investimenti sull’economia reale e al piano di dismissioni degli immobili di proprietà, punta a 30 milioni nel 2025, ad ampliare la platea degli iscritti e, soprattutto, all’ingresso nel capitale di Cassa depositi e prestiti.

L’ente ha chiuso l’esercizio 2024 con un avanzo di 22,8 milioni, superiore del 40,7% a quello del 2023, quando era stato pari a 16,2 milioni. Si tratta del secondo risultato più significativo nella storia dalla Fondazione, dopo l’utile ottenuto nel 2021 (38,3 milioni). La relazione annuale 2025 presentata a Roma certifica un patrimonio totale di poco superiore a 2,1 miliardi, in crescita dello 0,4% rispetto al 2023; il rendimento sul patrimonio medio, a valori di mercato, è stato pari al 3,24 per cento.

Il patrimonio netto della Fondazione ha superato i 240 milioni raddoppiando rispetto al 2018. Nel 2024 ha investito oltre 850 milioni sull’economia reale puntando su alcune pmi emergenti, come Gpi, attiva nella digitalizzazione in ambito sanitario e Novamarine, piccola azienda da 40 milioni di fatturato che produce gommoni di lusso ma con contratti anche in ambito militare, continuando sempre a rafforzare le partecipazioni core nell’agroindustria. Nel frattempo sono stati incrementatati gli investimenti in titoli di Stato italiani, obbligazioni societarie investment grade e in Oicr (organismi di investimento collettivo).

La Fondazione ha rafforzato il profilo degli investimenti “mission related” portando al 9,2% la propria quota nel capitale sociale di Masi Agricola. Enpaia detiene quote del capitale sociale di Bonifiche Ferraresi (3%) e Granarolo (4%) e «rimane profondamente impegnata ad affiancare le eccellenze del settore agricolo italiano nel loro processo di crescita».
Il patrimonio immobiliare ha contribuito in modo significativo ai risultati della gestione finanziaria, con i primi benefici del piano di ristrutturazione degli immobili detenuti avviato negli anni scorsi e un rendimento raddoppiato al 3,5 per cento. Dopo l’investimento nella Torre PwC di Milano, nel 2024 Enpaia ha venduto 58 unità immobiliari realizzando plusvalenze per 9,5 milioni. Il numero degli iscritti è cresciuto dell’1,4% a 41.033 unità, quello delle aziende contribuenti attive di 32 unità a 9.166, a conferma della vitalità del settore. Le entrate contributive della gestione ordinaria sono cresciute del 5% a 171,5 milioni, superiori di circa 11 milioni alle prestazioni erogate (160,6 milioni, +10%).

«Dalla relazione emergono due questioni strutturali, che appaiono prioritarie –ha detto il presidente della Fondazione, Giorgio Piazza –. In primis occorre fronteggiare il progressivo calo della popolazione e della riduzione della forza lavoro in generale compresa quella agricola, che richiederanno nuove politiche di inclusione degli anziani e una gestione più efficace dei flussi migratori. Allo stesso tempo, è necessario modificare il sistema di tassazione delle Casse di previdenza, affinché per esse sia sempre più conveniente e opportuno investire nell’economia reale, come ha fatto Enpaia con Granarolo, Masi e Bf, garantendo nuova linfa a settori fondamentali come quello dell’agroalimentare».

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