La vittima è un ragazzo straniero di appena vent’anni. Il giovane, di origine tunisina, secondo quanto ricostruito, si è impiccato nella cella mentre l’altro recluso era in sala colloqui. Avrebbe dovuto finire di scontare la pena nel novembre 2025

Ennesimo suicidio di un detenuto. Questa volta è accaduto nel carcere fiorentino di Sollicciano: la vittima è un ragazzo straniero di appena vent’anni. Il giovane, di origine tunisina, secondo quanto ricostruito, si è impiccato nella cella mentre l’altro recluso era in sala colloqui. Avrebbe dovuto finire di scontare la pena nel novembre 2025.

La morte del ragazzo ha scatenato un’ondata di proteste – ancora in corso – da parte degli altri detenuti: in particolare sarebbero coinvolti i reclusi di due sezioni della giudiziaria. Appiccate anche le fiamme: sul posto stanno intervenendo i vigili del fuoco. Allertate Prefettura e Questura: le forze di polizia sono al momento all’esterno del carcere. Oltre al suicidio del tunisino le proteste sarebbeo anche state scatenate dalle condizioni del carcere, che hanno indotto una cinquantina di detenuti a presentare un esposto in Procura denunciando la presenza di cimici nelle celle e la cronica mancanza di acqua nel penitenziario.

“Si tratta dell’ennesimo atto di una drammatica e lunghissima strage che si sta perpetrando negli istituti di pena italiani”. Così in una nota Luca Maggiora presidente della Camera penale di Firenze che ha alla notizia del suicidio ha indetto per domani una conferenza stampa di fronte al carcere di Sollicciano.

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