Enel rafforza il welfare e aumenta gli strumenti per sostenere i genitori ma anche i caregivers a conciliare la vita privata con il lavoro. Nelle scorse ore il gruppo ha firmato un accordo con Filctem, Flaei e Uiltec che rende il suo welfare più inclusivo e attento ai nuovi bisogni dei suoi 31.342 lavoratori di cui 6.529 sono donne (20,8%, oltre una su cinque del totale). La presenza crescente della popolazione femminile, che storicamente è quella più schiacciata dai compiti di cura della famiglia in senso largo, dai figli fino ai genitori, insieme al trend demografico, hanno fatto fare al gruppo un nuovo sforzo verso l’inclusione, con l’adozione di diverse misure migliorative rispetto alle attuali previsioni di legge. Con un approccio innovativo, dove si contempla il fatto che per aiutare le donne, bisogna aiutare anche i papà.
I congedi di mamma e papà
Ecco allora che tra le novità c’è l’estensione del congedo di paternità: in Enel ci saranno 20 giorni in più di congedo in aggiunta ai 10 previsti dalla legge. Ci sarà inoltre l’incremento delle indennità previste per le giornate di congedo parentale: 90% della retribuzione per la madre o per il padre, in alternativa tra loro, fino al sesto anno di vita del bambino per i mesi e i casi in cui la normativa di legge riconosce l’indennità all’80%. Si scende poi al 60% per i restanti mesi non trasferibili, spettanti alla madre e al padre fino al dodicesimo anno di vita del bambino. Per arrivare al 45% per gli ulteriori 3 mesi cui i genitori hanno diritto in alternativa tra loro fino al dodicesimo anno di vita del bambino.
L’approccio inclusivo
«Con l’accordo sono state introdotte nuove misure di welfare per rispondere ai bisogni emergenti e per sostenere il giusto equilibrio vita-lavoro», commenta Elisabetta Colacchia, direttrice People&Organization del Gruppo Enel. È «un approccio solido e concreto, che risponde ai bisogni di una società in evoluzione e promuove ulteriormente i principi di inclusività e sostenibilità in tutte le misure di welfare adottate», continua la manager. Nell’intesa raggiunta con i sindacati sono state previste misure tanto per i genitori quanto per i caregivers. Nel caso dei genitori in occasione dell’inserimento dei figli all’asilo nido o alla scuola materna, ma anche in occasione della laurea e del diploma di scuola secondaria di primo e di secondo grado, grazie al nuovo accordo ci sarà un giorno di permesso retribuito. Per chi ha figli che iniziano la scuola prima, per consentire ai genitori di esserci al suono della campanella del primo giorno è stato concordato un permesso orario fino alle ore 11.00 che posticipa l’inizio della giornata lavorativa. Dato l’allungamento della permanenza al lavoro il gruppo ha pensato anche a chi diventa nonno o nonna. In questo caso ci sarà un giorno di permesso retribuito all’anno in occasione della nascita dei nipoti.
Le misure per i caregivers
Spostando l’attenzione sulle misure per i caregivers i permessi retribuiti saranno 2 giorni all’anno, per esigenze di assistenza e cura di genitori anziani, per i dipendenti che non fruiscono delle misure previste dalla legge 104. L’intesa prevede anche l’estensione dei permessi per lutto e grave infermità: 5 giorni complessivi annui di permesso retribuito (2 giorni aggiuntivi rispetto alla legge) per decesso, grave infermità, ricovero o intervento chirurgico anche degli affini di 1° grado (suoceri/suocere), oltre che dei parenti entro il secondo grado di parentela o del convivente, già previsti dalla legge. Quando i figli tra i 3 e i 12 anni si ammalano sono stati previsti 10 giorni di permesso non retribuito all’anno.
La previdenza integrativa dei figli
Infine guardando molto avanti, con una certa lungimiranza, il gruppo ha pensato anche di iscrivere al FOPEN, il fondo pensione del Gruppo Enel, tutti i figli a carico dei dipendenti: ci sarà il riconoscimento di una tantum di 200 euro per l’iscrizione alla previdenza complementare dei figli a carico entro i 3 anni.