Però tutto questo richiede investimenti e il Piano Industriale 2025 – 2028 ne prevede per 25 milioni già nel biennio 2025 – 2026, di cui 8 tramite mezzi propri e 17 mediante ricorso a finanziamenti bancari. Per il biennio successivo sono indicati investimenti di ammontare presumibilmente analogo, ma che verrà quantificato con precisione a fine 2026 in base all’avanzamento del Piano. Per supportare gli accessi alla rete Phi Hotels, Xenia Hotellerie intende anche sviluppare l’attività di “Incoming Operator” turistico focalizzato sulla provincia italiana.
Intanto il 2024 si è chiuso con ricavi in crescita del 13,9% a 57,2 milioni, trainato dai Phi Hotels con un +20,7% a 13,4 milioni, anche se la linea Accommodation rimane prevalente (+12% a 42,8 milioni) e quella della Distribuzione (XeniatoBook) ha visto un balzo del 42,9% ma su valori bassi (1 milione).
Solo che le acquisizioni del 2024 (Hotel Principe di Piemonte di Cuneo, Hotel Ambra di Pescara, Hotel Cavalieri di Bra, apertura del Phi Hotel Homy di Druento preso in locazione dalla Piccola Casa della Divina Provvidenza- Cottolengo di Torino, con cui Xenia Hotellerie ha uno storico legame e a cui destina parte degli utili d’esercizio in qualità di società benefit), oltre all’aumento dei costi di struttura, hanno portato nel 2024 a un calo dell’ebitda pari al 45,7% a 4,6 milioni. E ricordiamo che lo scorso anno sono stati riconosciuti alla società circa 457.000 euro di credito d’imposta Ipo (voce di bilancio ovviamente non ripetibile).
L’ebitda margin dovrebbe salire fino all’8% nel 2025 e al 12% nel 2028
Nel 2025 Xenia Hotellerie punta a un ebitda margin del 7% – 8% (pari a un ebitda fra 4,9 e 5,6 milioni), che dovrebbe salire al 10% – 12% nel 2028 (indicativamente fra 12 e 14,4 milioni). Questi obiettivi appaiono relativamente realistici, almeno per il 2025 che dovrebbe beneficiare dell’intero contributo degli alberghi acquisiti nel 2024 più il Piajo Resort da febbraio 2025.
Ma per quanto riguarda la parte bassa del conto economico va ricordato che nel primo semestre 2024, con ricavi in crescita del 15,3% a 27,5 milioni, l’ebit si era ridotto dell’82,7% a soli 182.000 euro (con ammortamenti passati da 954.000 a 999.000 euro) e l’utile netto del 70,9% a 173.000 euro. Però nel primo semestre 2024 il saldo della gestione finanziaria è passato da un valore negativo per circa 170.000 euro a uno positivo per 180.000 euro, grazie a proventi finanziari per 369.000 euro da costo ammortizzato “rent to buy” riferiti agli immobili del Phi Hotel Milano e del Phi Hotel Cavalieri di Bra acquisito il 4 giugno 2024, entrambi con questa modalità contrattuale.