Tradurre un corso universitario costava 13mila dollari. Oggi, grazie all’Ai ne costa 20». Parola di Jeff Maggioncalda, ceo di Coursera dal 2017, che a Milano ha tenuto la tappa conclusiva di un tour mondiale iniziato nove mesi fa, usando un tono comprensibilmente entusiasta. Coursera, colosso dell’istruzione online da 148 milioni di studenti e oltre duemila aziende, con le nuove funzionalità Ai stabilisce un nuovo standard che i concorrenti non potranno ignorare.

La prima abbatte di fatto le barriere linguistiche: «Abbiamo utilizzato l’Ai per tradurre 4.700 corsi in 21 lingue diverse, tra cui l’italiano», spiega Maggioncalda. Al momento, l’offerta include sottotitoli ai video e la traduzione di tutte le parti scritte, ma il futuro è ancora più sorprendente. «Presto, grazie alla tecnologia deepfake, saremo in grado di proporre anche i video nella lingua desiderata, con il movimento labiale del docente sincronizzato», aggiunge il ceo, dopo aver mostrato un suo video dove dapprima parla in inglese e poi, per magia, anche in italiano, in spagnolo e in mandarino. Ci scherza su, «sembra una stregoneria», ma non lo è.

Jeff Maggioncalda, ceo di Coursera

Secondo Maggioncalda, «l’Ai può fornire un supporto enorme per un apprendimento più qualitativo e cucito sulle esigenze dello studente». Ecco allora comparire “il genio della lampada” capace di rispondere a tutti i dubbi che lo studente può incontrare nel percorso formativo. Nell’abbonamento Pro Coursera ha introdotto il “Coursera coach”, un tutor Ai che permette di porre domande e ricevere feedback immediati. Gli studenti possono ricevere istantaneamente riepiloghi, spiegazioni e esempi pratici, il tutto nella lingua preferita. Un supporto interattivo e personalizzato, che sta già mostrando risultati incoraggianti: «Posso affermare che gli utenti che si avvalgono del coach completano i corsi in modo più rapido ed efficace».

L’impatto “disruptive” dell’Ai dell’istruzione varrà anche per i docenti. Con “Coursera Course Builder”, funzionalità in fase Beta, docenti ed esperti saranno in grado di generare con l’Ai contenuti del corso, letture, compiti e glossari. «Una funzione per aziende e campus di private authoring che abilita corsi personalizzati in maniera più veloce, efficiente e a minor costo», spiega Maggioncalda.

Quando si parla di istruzione e Ai non si può non affrontare il problema del plagio. Invece di cercare tracce di Ai nel testo scritto attraverso software spesso fallaci, il team di Coursera ha deciso di affrontare il problema con un approccio innovativo. «Abbiamo sviluppato una nuova funzionalità chiamata “esami assistiti dall’Ai”». L’Ai “legge” il testo e successivamente dialoga sul tema con lo studente, simulando di fatto un esame orale. «Crediamo che questo approccio rappresenti il futuro delle valutazioni, permettendo di testare la comprensione e il pensiero critico degli studenti», afferma il ceo.

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