Bronny James giocherà nei Los Angeles Lakers, scelto alla 55a chiamata del secondo draft di NBA. A un anno di distanza dal malore accusato al college, lo farà scendendo in campo con papà LeBron: una prima storica assoluta nel campionato americano.

Per Bronny James è ufficialmente iniziata l’avventura in NBA. Il primogenito di LeBron è stato scelto dai Lakers con la 55a chiamata al draft e si realizza lo spettacolare sogno che tutti gli appassionati si aspettavano da sempre: Bronny e papà LeBron giocheranno insieme. La chiamata di Los Angeles arriva anche come una definitiva liberazione da un incubo che si era palesato la scorsa estate quando l’appena diciottenne figlio d’arte aveva subito un arresto cardiaco durante un allenamento collegiale.

Tutti lo attendevano ed è stato il momento clou cui nessuno voleva mancare: la chiamata di Bronny da parte dei Lakers che al secondo giro del draft hanno fatto il suo nome e consegnatogli la maglia 55 con cui scenderà in campo. Insieme a papà Lebron, coronando il sogno più grande, quello di vedere padre e figlio giocare insieme. E’ una prima storica assoluta perché è la prima volta che accade in NBA e succede ad uno dei giocatori più forti e amati di ogni tempo.

La chiamata di Bronny ai Lakers con la numero 55

Con la numero 55 del Draft NBA 2024, i Los Angeles Lakers scelgono… Bronny James”: queste le parole che hanno tuonato nelle orecchie degli appassionati che già sapevano come sarebbe andata a finire ma che, comunque, hanno vissuto il momento epocale senza volerselo perdere e celebrandolo sui social e in TV. Di fatto un arrivo in NBA che per molti sarebbe stato in sordina, con la 55a chiamata, la penultima del secondo draft, ma che per Bronny è stato semplicemente un crescendo d’attesa, fino al risuonare del suo nome che verrà accompagnato da ora in poi da ancora maggior interesse e curiosità su come si approccerà a fianco di papà a Los Angeles.

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Bronny James ai Lakers, scelte di marketing e polemiche

Bronny James, classe 2004, arriva a Los Angeles più sulla scia del suo essere figlio d’arte che per qualità che ancora deve dimostrare sul parquet: l’ultimo anno non è stato brillantissimo per la 20enne guardia che arriva dal college a Southern California. Resterà ai Lakers per le prossime due stagioni, in attesa di crescere ed esplodere calcando le orme di LeBron che a Los Angeles, alla soglia dei 40 anni, di stagioni ne ha giocate ben 21. Per molti è apparso un’evidente scelta da marketing con i Lakers che da ora in poi avranno ulteriore visibilità, come nessun altro team di NBA.

Tra l’esaltazione generale anche qualche polemica, visto che il processo con cui Bronny è arrivato ai Lakers celerebbe alcune manovre di Rich Paul, il potente procuratore che avrebbe “minacciato” le altre franchigie di non sottrarre Bronny ai Lakers, con l’intento di darlo esclusivamente a Los Angeles. Tutto previsto e calcolato nei minimi particolari, quindi, e anche i provini effettuati ai Suns di Phoenix, per i più maliziosi, sono stati un semplice depistaggio per evidenziare una regolarità di chiamata che alla fine non è stata concessa ad altri.

Il malore di Bronny al college, l’arresto cardiaco

Il sogno di vedere Bronny e LeBron insieme a giocare in NBA è stato messo duramente a rischio solamente un’estate fa quando il giovane primogenito di casa James è stato vittima di un malore in campo. Era il 24 luglio 2023 quando una telefonata al 911 salvò letteralmente la vita al ragazzo che si stava allenando con la sua squadra universitaria al Galen Center dell’USC. Svenuto in campo, era stato portato d’urgenza in terapia intensiva per essere dichiarato fuori pericolo qualche ora più tardi. Cinque mesi dopo, Bronny ritornerà a giocare e un anno dopo si ritroverà insieme a papà LeBron con la maglia dei Lakers.

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