Doug Martin, ex running back di Tampa Bay Bucaneers e Oakland Raiders, è morto sabato 18 ottobre dopo una lite con gli agenti di polizia. La NFL e tutto lo sport americano sono scossi e in lutto per la scomparsa del 36enne.
I fatti: Martin era stato preso in custodia dagli uomini delle forze dell’ordine dopo una segnalazione di un’irruzione in una residenza di Oakland arrivata nella notte.
Come riferito dal Dipartimento di Polizia della città californiana “mentre gli agenti intervenuti cercavano di fermarlo, si è verificata una breve colluttazione. Dopo essere stato preso in custodia, Martin ha perso i sensi. I paramedici sono intervenuti sul posto, hanno prestato soccorso e hanno trasportato Martin in un ospedale locale, dove è poi deceduto”.
La causa del decesso non è stata resa nota e per fare chiarezza sarà effettuata nelle prossime ore un’autopsia. L’ex stella NFL ha avuto una carriera brillante, ha vestito la maglia di Tampa Bay con cui ha giocato dal 2012 al 2017 ottenendo due convocazioni per il Pro Bowl e tagliato altri traguardi che gli sono valsi l’induzione nella hall of fame della franchigia della Florida.
Athletes First, l’agenzia che rappresentava Martin durante la propria militanza in NFL, in un comunicato ha svelato come l’ex stella stesse lottando da tempo con problemi di salute mentale: “Doug ha lottato contro problemi di salute mentale che hanno avuto un profondo impatto sulla sua vita personale e professionale, i suoi genitori stavano cercando attivamente assistenza medica per lui e avevano contattato le autorità locali per chiedere supporto. Sopraffatto e disorientato, Doug è fuggito di casa durante la notte ed è entrato nell’abitazione di un vicino due porte più in là, dove è stato preso in custodia dalla polizia”.