Dopo due anni di continua crescita rallentano i consumi fuori casa. È Antonio Portaccio, presidente di Italgrob, la Federazione italiana distributori Ho.Re.Ca, aderente a Confindustria, a lanciare l’allarme. «Le prime stime relative ai consumi nel mese di giugno fotografano un’Italia spaccata in due: al Nord i dati sono profondamente negativi, al Sud i consumi stanno tenendo ma si denota una difficoltà a causa della ridotta capacità di spesa delle famiglie – rimarca Portaccio -. Nonostante il turismo sia in crescita, il trend non si traduce in maggiori volumi rispetto allo scorso anno. Il quadro va certamente contestualizzato: dopo un calo importante durante la pandemia e la ripresa del 2022 e 2023, ora si inizia a segnare il passo, anche a causa delle dinamiche inflattive che, ad ogni modo, hanno avuto un impatto significativo». I primi cinque mesi del 2024 hanno visto una prima frenata dei volumi intorno al -1,5% rispetto lo stesso periodo del 2023 mentre a valore, anche per effetto dell’inflazione, nel periodo si è registrato un +1,1%.

Il mercato italiano dell’Ho.Re.Ca., secondo le previsioni di Italgrob, quest’anno dovrebbe raggiungere i 103 miliardi di sell out, la spesa dei consumatori finali, contro i 99 registrati nel 2023. Quella del 2023 è stata una crescita sostenuta dall’inflazione mentre circa un quinto dei consumi, il 21% per la precisione, viene realizzato con i turisti che hanno riempito quasi 350mila locali tra bar, ristoranti, pizzerie, gelaterie, pub e take away che a loro volta si sono approvvigionati da circa 3.400 grossisti, di cui 2mila specializzati nel servizio fuori casa, oltre a cash & carry, Gdo e direttamente dai produttori. Le prospettive per i prossimi mesi sono definite «non incoraggianti». Dato che indirettamente riceve una conferma per esempio, dal warning che arriva dal sistema degli agriturismi della Toscana. Questa forma di ospitalità extra alberghiera «in diverse zone della regione tra giugno e luglio vede un calo delle prenotazioni del 25%» segnala Daniela Maccaferri, presidente di Agriturist Toscana, sezione di Confindustria Toscana.

L’outlook per l’anno in corso vira così al di sotto della parità, con un -0,5% a causa di una domanda poco tonica mentre il mix di prodotti limiterà la crescita del fatturato a poco più del 2%. Per contrastrare questo trend si spera nell’arrivo del proverbiale caldo torrido e dei turisti, soprattutto quelli stranieri. Queste le due variabili che dovrebbero sostenere le vendite di categorie chiave per il settore come birra, vino e superalcolici da mixology.

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