L’evoluzione delle tecnologie interessa anche i sanitari, che si stanno evolvendo per usare meno acqua, abbassando la media fino a 4,5 litri per il massimo volume. Si stanno inoltre diffondendo i modelli “dual flush”, che permettono di scegliere se utilizzare 6 oppure 4,5 litri per volta.

Risparmio di energia elettrica

Ma l’utilizzo di rubinetti, miscelatori, soffioni e sanitari non implica solo il consumo di acqua. sappiamo bene che, per permettere a quest’acqua di arrivare nelle nostre case nella quantità e alla temperatura che desideriamo, è necessaria anche molta energia elettrica. Le aziende italiane stanno da anni investendo in ricerca per cercare di abbattere anche questo tipo di consumi, che ha come effetto secondario anche l’emissione di anidride carbonica. Alcune realtà hanno infatti messo a punto soluzioni che permettono di tagliare le emissioni di CO2 fino a 835 kg l’anno, per una famiglia di quattro persone, grazie a docce ad alta efficienza energetica. Altre hanno adottato scelte più graduali, come la riduzione del piombo presente nei prodotti a meno dello 0,25%, o la riduzione delle materie prime utilizzate grazie a un’estetica più minimalista.

Il settore nel complesso sta migrando verso fonti energetiche green e infrastrutture carbon neutral, valorizzando la produzione on-site e le aziende che realizzano il 90% dei propri prodotti sul territorio locale, spiega ancora la ricerca elaborata per il salone del Mobile. Gli sprechi energetici vengono abbattuti anche grazie a nanotecnologie integrate nelle vernici per i termosifoni, a sistemi che distribuiscono acqua calda solo quando davvero necessario, e water smart capaci di ottimizzare il consumo di acqua ed energia con un semplice tap sullo smartphone, via app.

Una certificazione per la sostenibilità

Questo grande sforzo intrapreso dalle aziende italiane ed europee per rendere più sostenibili i propri prodotti può diventare anche un fattore di competitività rilevante, in un mercato internazionale sempre più competittivo. Manca tuttavia, a oggi, un’etichetta riconosciuta a livello internazionale che certifichi la maggiore qualità e sostenibilità di un prodotto rispetto a un altro. Da qui la decisione di Assobagno di FederlegnoArredo, l’associazione che rappresenta i principali produttori italiani di arredamento e articoli per il bagno, di siglare un accordo con l’Unified Water Label Association (Uwla) per promuovere l’etichettatura sul risparmio idrico nel settore del bagno.

«Negli ultimi dieci anni c’è stata una grande evoluzione delle tecnologie: una volta i miscelatori tradizionali consumavano 12 litri al minuto – spiega il vice-presidente di Assobagno, Mattia Florindo –. Oggi siamo scesi a 5 litri, più che dimezzando i consumi. Ora la sfida è ottenere uno strumento che identifichi questa capacità di risparmio idrico dei nostri prodotti, in particolare rubinetti e sanitari».

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