Venti anni fa la prima Dispensa Emilia Casalecchio di Reno proponeva tigelle farcite e gustose insalate. Poi con i primi ristoranti a Modena, vennero introdotti altri due classici: lo gnocco fritto e i primi piatti tipici della cucina emiliana. Così la cucina regionale diventava “fast casual”, quando le catene di ristorazione in Italia erano ancora agli albori e in sostanza l’offerta si distingueva tra ristoranti, osterie e pizzerie da un lato e fast food dall’altro.
Oggi Dispensa Emilia si appresta a inaugurare a Ravenna il suo 50esimo ristorante e ha esportato la sua ricetta in Lombardia, Veneto, Piemonte, Toscana, Lazio e Campania, creando 900 posti di lavoro. Il brand, che dal 2018 fa capo al fondo Investindustrial di Andrea Bonomi, ha vissuto negli ultimi anni una crescita importante, con un fatturato salito dai 35 milioni di euro del 2022 ai 49 milioni del 2023 e la previsione di avvicinare i 60 milioni a fine 2024.
«Grazie alla gestione diretta di tutti i locali, stiamo riuscendo a crescere senza perdere di vista i nostri tratti distintivi, che cominciano dalla qualità artigianale dei nostri piatti – commenta Alessandro Medi, ad di Dispensa Emilia -. Questi vent’anni di successi sono il frutto della capacità di coniugare bontà, comfort e accoglienza tipici della tradizione emiliana e un’esperienza di consumo all’insegna di rapidità e accessibilità di spesa, con uno scontrino medio tra i 10 ed i 15 euro a testa. E vogliamo continuare in questa direzione, contenendo l’incremento dei prezzi senza rinunciare a qualità del prodotto e rapidità del servizio, per diventare la prima alternativa del mangiare fuori casa, conveniente per tutti e con una personalità distintiva sul mercato».
Continuano quindi i progetti di espansione? «L’obiettivo del nostro piano triennale – continua Medi – è arrivare ad avere una presenza qualificata in buona parte del Centro Nord, con una media di 10-15 aperture all’anno, sia su strada sia all’interno di centri commerciali, ed avvicinare i 100 milioni di euro di fatturato nel triennio». Le nuove insegne si posizioneranno soprattutto sulle grandi arterie stradali come la Via Emilia e la Statale Romea, con il format “stand alone” posizionato comodamente su strada. Il futuro prevede anche un’espansione nel Sud Italia e all’estero, con la prospettiva di avviare accordi di franchising e partnership per le location geograficamente distanti, e l’obiettivo di potenziare il format dei ristoranti compatti, di dimensioni più contenute, per poter presidiare anche i centri commerciali più piccoli e i centri storici.