Oltre 50 Paesi, una popolazione in raddoppio a 2,5 miliardi nel 2025, un Pil in ascesa a ritmi incomparabili e le prospettiva di un’area di libero scambio grande tre volte l’Europa. Ma anche una terra, anzi, delle terre di paradossi fra povertà e ricchezze estreme, sviluppo democratico e involuzioni golpiste, le inquietudini del jiahadismo e la competizione internazionale per le risorse che abbondano nelle sue viscere: dall’avanzata già matura della Cina a quelle più vigorose di Russia e Turchia, dalla cesura con le ex colonie europee alla ricerca di interlocuzioni con un ventaglio sempre più ampio di partner. Le Afriche, al plurale, sono un Continente sempre più al cuore degli equilibri internazionali, un crocevia senza pari di interessi, opportunità e rischi. Africa24, la nuova newsletter quindicinale del Sole 24 Ore, proverà a districarsi fra le notizie che fluiscono tutti i giorni dal Continente fra economia, politica e finanza, attingedo al nostro quotidiano online e di carta e a Il Secolo Africano: la sezione di 24+ che vi racconta dal 2019 gli scenari delle economie continentali. Ci si iscrive qui.

Ogni edizione conterrà un appuntamento con le vicende salienti degli ultimi giorni, un commento sui fatti che ci hanno più colpito dal Continente e una storia (o uno spunto) che vogliamo segnalarvi per leggere le Afriche oltre la cronaca. I contenuti arrivano dal flusso quotidiano di notizie su manovre dei governi, elezioni, operazioni finanziarie come la febbre da bond a sud del Sahara e le macro-sfide che attendono al varco il Continente: la crescita e la sostenibilità del debito che la finanzia, l’emergenza climatica, l’insicurezza che dilaga dal Sahel al Mozambico, o ancora il potenziale sconfinato di un mercato che si instrada all’integrazione con l’African continental free trade area e sta tentanto di vitalizzare privati e investitori esterni. La nostra newsletter vi parlerà di Africa e arriverà a volte dall’Africa, fra reportage su campo e la copertura dei grandi eventi che caratterizzano l’agenda continentale. L’ambizione è di spingersi oggi i retaggi delle Afriche come una sorta di blocco omogeneo, in balia di venti e appetiti esterni: un’Africa al plurale, vasta quante le sue possibilità.

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