Elena D’Amario è stata una delle ospiti della prima puntata di This is me. La ballerina professionista di Amici ha commentato la sua esperienza come allieva nel talent show e ricordato i battibecchi con Marco Garofalo, insegnante morto nel 2018. Silvia Toffanin gli ha reso omaggio invitando la moglie in studio.

Elena D’Amario è stata ospite della prima puntata di This is me in onda questa sera di mercoledì 20 novembre su Canale5. La ballerina professionista di Amici partecipò al talent, come allieva, nella nona edizione e spesso battibeccò con Marco Garofalo, insegnante e coreografo morto nel 2018 per una grave malattia. Dopo aver ricordato quei momenti, Silvia Toffanin ha invitato in studio la moglie del coreografo, Rosa Greco: insieme gli hanno reso omaggio.

Le parole di Elena D’Amario sul rapporto con Marco Garofalo ad Amici

Elena D’Amario ha ricordato con Silvia Toffanin il suo percorso ad Amici 9. Dopo aver visto i filmati dei suoi battibecchi con Marco Garofalo, che fu suo insegnante nella scuola, ha commentato: “Avevo 18 anni, ero giovane e c’era una base sostanziosa di pudore. Poi ho capito col tempo che si può fare tutto secondo la propria cifra. Mi sono lasciata andare, mantenere fede a se stessi è importante“. Prima che morisse, la ballerina professionista riuscì a riabbracciarlo, dopo le querelle nel programma. “Lo incontrai, ci abbracciamo e mi fece i complimenti per il percorso che ho fatto in America. Fu un bel momento, si è chiuso un cerchio”, le parole.

Rosa Greco, la moglie di Marco Garofalo: “Ha dedicato parte della sua carriera ad Amici”

Silvia Toffanin ha così chiamato in studio la moglie di Marco Garofalo: “Voglio ricordarlo con la donna che le è stato accanto e la madre dei suoi figli, Rosa. I fiori sono per te e per i tuoi figli. Lui era un bravissimo papà” ha dichiarato la conduttrice prima di consegnare dei fiori alla sua ospite. Rosa Greco, con la voce rotta dall’emozione, ha reso omaggio al marito: “Lui era legato ad Amici, l’ultima edizione la fece qui prima di andare via. Ha dedicato una parte della sua carriera qui. Ci ha sempre detto che non avremmo dovuto piangere per lui“.

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