Le organizzazioni lamentano, in particolare, che nel processo di discussione della regolamentazione, non sono state prese in considerazione le opinioni degli agricoltori dei principali paesi agricoli dell’Ue, come Francia, Germania, Italia e Spagna.
«Nel formulare la propria posizione – ribadiscono al Copa-Cogeca – la Commissione parlamentare per il commercio internazionale del Parlamento Europeo (Inta) ha consultato solo le associazioni di agricoltori di un solo paese dell’Ue: la Lettonia, che occupa il 14esimo posto per dimensione del settore agricolo tra i paesi membri e che nel 2024 ha rappresentato solo circa l’1,5% del raccolto europeo. Mentre invece nel corso delle audizioni grande spazio è stato dato ai principali produttori europei di fertilizzanti tra cui la norvegese Yara e l’associazione paneuropea Fertilizers Europe, che sono – in prospettiva – le uniche beneficiarie del dazio su Russia e Bielorussia».
Altra critica ribadita dagli agricoltori ha riguardato la decisione di Bruxelles non condurre una valutazione dell’impatto dell’aumento dei dazi (impact assessment), nonostante sia considerata una best practice raccomandata. «Al contrario – dicono ancora dal Copa-Cogeca – la Commissione Europea sta cercando di introdurre i dazi il più rapidamente possibile, già dal 1° luglio, ignorando i rischi evidenti. Secondo le nostre stime l’introduzione di nuovi dazi aggraverà ulteriormente la situazione finanziaria dell’agricoltura Ue: con un dazio del 100% il costo dei fertilizzanti aumenterà di 40-45 euro per tonnellata».
Secondo gli agricoltori Ue l’aumento del costo dei fertilizzanti porterà poi a un incremento dei prezzi dei prodotti alimentari nell’Ue con prevedibili effetti a cascata sui consumatori. «Ma soprattutto – concludono al Copa Cogeca – l’introduzione dei dazi potrebbe portare a fallimenti di massa delle aziende agricole, in particolare delle piccole e medie imprese. Ciò minaccia una riduzione dei posti di lavoro nel settore agricolo. La Commissione Europea – concludono – non ha ancora proposto misure compensative per mitigare le conseguenze della regolamentazione. Le associazioni di agricoltori chiedono azioni concrete per proteggere i produttori agricoli, tra cui compensazioni finanziarie e, soprattutto, un meccanismo chiaro per la revoca dei dazi in caso di un’impennata dei prezzi dei fertilizzanti».
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