Troppi insegnanti su OnlyFans, la piattaforma online a pagamento che diffonde contenuti per adulti. Il ministero dell’Istruzione, ritenendo che, come già accade per i dipendenti pubblici, questi debbano “evitare dichiarazioni, immagini o commenti che possano danneggiare il prestigio o l’immagine dell’amministrazione”, sta lavorando – con l’aiuto di una commissione di giuristi – a un codice ufficiale per tutto il personale scolastico italiano che contiene un capitolo dedicato all’uso dei media e dei social, in linea con il Codice di comportamento nazionale per i dipendenti pubblici.
Ma non c’è solo OnlyFans a creare scalpore: c’erano già state le critiche scritte del docente e scrittore Christian Raimo in un post Facebook al ministro Giuseppe Valditara, motivo per cui ricevette un provvedimento disciplinare e ci sono innumerevoli casi dell‘uso improprio di whatsapp tra docenti e studenti.
Il codice in lavorazione
Il nuovo Codice etico conterrà indicazioni di comportamento per i docenti e il personale scolastico ed è stato già sottoposto a una commissione di giuristi, d’intesa con il Mim. Nel già esistente vademecum per la pubblica amministrazione, nel capitolo dedicato ai mezzi di informazione e ai social network si legge: “le amministrazioni si possono dotare di una ‘social media policy’ per ciascuna tipologia di piattaforma digitale”, che “deve individuare le condotte che possono danneggiare la reputazione delle amministrazioni”.
Il caso di Treviso
La questione dei comportamenti più o meno etici da parte degli insegnanti è finita sotto i riflettori a seguito del caso di una maestra d’asilo di ispirazione cattolica di Varago di Maserada, in provincia di Treviso, che posta contenuti su OnlyFans. La donna è anche bodybuider e, mentre i vertici della scuola dove lavora discutevano di una eventuale “punizione”, lei si è difesa usando lo stesso portale, dove ha detto di amare il proprio corpo, di volerlo mostrare e che questo non fa di lei una cattiva persona.
La Fism (Federazione italiana scuole materne) di Treviso è intervenuta stilando un codice etico per disciplinare il comportamento degli insegnanti anche sui social e il testo verrà votato nella prossima assemblea provinciale del 30 aprile. Il suo presidente ha dichiarato che “decoro e riservatezza dovrebbero essere parte del bagaglio di ciascun insegnante” e poi ha specificato che si tratta di “una questione delicata che stiamo cercando di trattare con la dovuta cautela. Per tutelare i bambini, le famiglie e le insegnanti che rischiano di finire vittime dell’onda mediatica creata dal caso. Quando si ha a che fare con le persone, in particolare i minori, la prudenza non è mai troppa“.
Cosa rischia l’insegnante
La segnalazione riguardo ai comportamenti della maestra bodybuilder è arrivata al parroco, che è anche preside della scuola dove la donna lavora, proprio dalle famiglie dei bimbi iscritti, con tanto di telefonate accorate e proteste. La maestra ora potrebbe doversi dimettere o potrebbe essere licenziata.
Il rapporto di fiducia
Stefano Cecchin, referente regionale di Fism, ha detto: “Pur restando la libertà personale in questa storia c’è un problema non da poco, il rapporto di fiducia con le famiglie che affidano i loro figli alle nostre realtà potrebbe essersi incrinato”.
Simonetta Rubinato, referente Fism di Treviso, ha commentato: “Se un’insegnante decide nella sua sfera di libertà personale e nel suo tempo libero di pubblicare delle foto su Onlyfans, perché lo fa segretamente? Perché lei stessa ritiene che questo non sia compatibile con il delicato ruolo che svolge. Tanto più se, come in questo caso, è consapevole dell’ispirazione cattolica della scuola dell’infanzia in cui opera”.