Alessandra Matteuzzi uccisa a Bologna, ultime news



12 Novembre 2024



17:11

Alessandra Matteuzzi, 56 anni, è stata uccisa a martellate sotto casa dall’ex fidanzato Giovanni Padovani, 27 anni, il 23 agosto 2022 a Bologna. L’ex compagno è stato condannato in primo grado per omicidio pluriaggravato. Durante il processo in appello, è stata chiesta per lui la conferma della pena.

Alessandra Matteuzzi

Aggredita sotto casa mentre stava aprendo il portone per entrare nell’androne del condominio nel quale viveva a Bologna: Alessandra Matteuzzi, 56 anni, è una delle 126 donne morte per mano dell’ex fidanzato nel 2022.

Per il femminicidio avvenuto il 23 agosto 2022 è stato condannato in primo grado all’ergastolo Giovanni Padovani, suo ex compagno 27enne. Per i giudici, Padovani avrebbe premeditato l’omicidio, partendo da Senigallia per raggiungere Bologna in auto. All’altezza di Barberino del Mugello, l’ex calciatore aveva annotato sul cellulare un elenco di oggetti che avrebbe voluto usare per compiere il femminicidio.

Una volta arrivato in città, Padovani aveva colpito l’ex per 20 volte con calci, pugni e un martello. Per ucciderla, il calciatore utilizzò perfino una panca, colpendola alle spalle. Alla base del delitto, la volontà di vendicarsi perché Matteuzzi non aveva intenzione di riprendere la loro relazione dopo averlo lasciato per via della sua gelosia morbosa.

Alessandra Matteuzzi, in appello Padovani condannato all’ergastolo per il femminicidio dell’ex

La storia tossica tra Alessandra Matteuzzi e Giovanni Padovani

I due si erano conosciuti sui social e al primo incontro, Alessandra aveva chiesto di essere accompagnata dalla sorella. Da allora, i due avevano intrapreso una relazione terminata nel luglio del 2022, un mese prima dell’omicidio. Padovani era diventato ossessivo e violento: più volte si era appostato sotto casa dell’ex fidanzata 56enne e aveva iniziato a stalkerarla online.

Per questo, Padovani era anche stato denunciato a fine luglio. Alessandra Matteuzzi, spaventata dalla sua gelosia maniacale, aveva perfino mostrato una foto ai vicini di casa, chiedendo loro di non aprirgli il portone se lo avessero visto nei paraggi.

Padovani stalkerava l’ex compagna anche sui social network, seguendola con diversi profili falsi. Online, Matteuzzi postava le sue fotografie, le immagini di vita quotidiana con la sorella e la madre e il suo cane. Nel mese di agosto 2022, come racconta la sorella, aveva ampiamente ridotto la sua cerchia sociale e le sue uscite, spaventata dai comportamenti dell’ex fidanzato.

Il 20 agosto del 2022, Padovani aveva deciso di partire in macchina verso Bologna, lì dove la ex viveva. Secondo i giudici, lo aveva fatto con l’intenzione di ucciderla. Alla base di questa convinzione, alcuni messaggi che l’ex aveva inviato alla madre prima di partire. Negli sms, il calciatore chiedeva alla mamma di perdonarlo per quello che aveva intenzione di fare.

Una volta arrivato a Bologna, dopo svariate ore di viaggio, aveva chiesto un incontro ad Alessandra che però gli aveva ribadito la sua intenzione di andare avanti e di non riprendere la loro relazione. Così, mosso dalla volontà di vendicarsi, Padovani avrebbe aspettato sotto casa della vittima, nascosto dietro una siepe, di vederla arrivare e ucciderla.

Alessandra Matteuzzi

Alessandra Matteuzzi

Cosa è successo il 23 agosto 2022: la dinamica del femminicidio

Ignara di quello che sarebbe successo nel pomeriggio del 23 agosto 2022, Alessandra Matteuzzi aveva fatto ritorno a casa trattenendosi al telefono con la sorella Stefania proprio per paura di incontrare l’ex fidanzato. Quando si era fermata davanti al portone per aprirlo con le chiavi, aveva notato la presenza di Padovani nascosto dietro un cespuglio. Il giovane a quel punto l’aveva  assalita, trascinandola sotto al portico del palazzo e colpendola con un martello.

Mentre un residente della palazzina dava l’allarme, la sorella sentiva le urla di Alessandra al telefono. Nonostante i soccorsi tempestivi del 118, le ferite riportate erano troppo gravi e la 56enne è morta in ospedale poco dopo il ricovero. Padovani, invece, è stato arrestato sul luogo del femminicidio.

La vittima Alessandra Matteuzzi

Le indagini, la denuncia e l’arresto di Giovanni Padovani

Padovani è stato accusato di omicidio volontario aggravato dal legame affettivo che aveva avuto con la sua vittima. Fin da subito i familiari di Alessandra Matteuzzi hanno denunciato le segnalazioni già fatte dalla 56enne per stalking alle forze dell’ordine. La donna, infatti, aveva già riportato i comportamenti ossessivi dell’ex fidanzato che continuava a spiarla sui social network e a tenere perfino traccia delle sue chat.

Nella denuncia fatta il 29 luglio, un mese prima di essere uccisa, Alessandra spiegava  di aver scoperto nel mese di febbraio che le password dei suoi profili social erano state modificate. Anche le chat di whatsapp erano state manomesse dall’ex calciatore che faceva uso di un’applicazione per leggere tutti i messaggi che la donna inviava ad altri numeri.

Sulla denuncia sono stati svolti alcuni accertamenti atti a capire per quale motivo, nonostante il racconto fornito da Matteuzzi sugli appostamenti di Padovani, il controllo dei dispositivi elettronici e i comportamenti ossessivi, nessuno fosse intervenuto. Nei confronti dell’ex fidanzato della 56enne, infatti, non erano stati adottati provvedimenti restrittivi. 

All’inizio del mese di agosto 2022, infatti, era stato aperto un fascicolo con le indagini delegate ai carabinieri che avevano iniziato a sentire diversi testimoni. In un’informativa, sottolineavano di dover ancora ascoltare diverse persone che però, visto il periodo di ferie estive, si trovavano in vacanza.

Poco prima di morire, la 56enne aveva contattato le forze dell’ordine per sapere se c’erano stati sviluppi sulla denuncia da lei presentata. Il 23 agosto del 2022, però, Alessandra era stata fermata sotto casa dall’ex fidanzato e barbaramente uccisa a colpi di martello.

Una foto della vittima

L’autopsia sul corpo di Alessandra Matteuzzi

Sul corpo della 56enne è stata eseguita l’autopsia. Secondo l’accertamento autoptico, la 56enne è morta a causa di una ventina di colpi inferti tra capo e volto. Circa una dozzina di fratture, secondo quanto emerso dalle verifiche medico-legali, che le sono purtroppo costate la vita. Per il delitto è stato subito posto in carcere Giovanni Padovani.

Stando a quanto confermato dalle indagini, prima del femminicidio, l’ex calciatore aveva nascosto il martello portato con sé nel viaggio in auto da Senigallia. Secondo gli inquirenti, la ferocia usata ne confronti della ex sarebbe stata motivata dalla volontà di Padovani di cancellare l’identità della 56enne, “colpevole” di essersi rifiutata di tornare con lui.

Il processo e la condanna all’ergastolo di Giovanni Padovani

Padovani è stato accusato di omicidio volontario, aggravato dal legame affettivo con la vittima. Tra le aggravanti anche quella dello stalking e degli abietti e futili motivi. Tutte sono stati riconosciute durante il primo grado di giudizio, quando l’ex calciatore è stato condannato all’ergastolo per la morte dell’ex fidanzata.

La difesa dell’uomo aveva chiesto per lui la perizia psichiatrica e un incidente probatorio per verificare il suo stato di salute. Per la difesa, la perizia avrebbe dovuto dimostrare i problemi psichici del giovane, poi giudicato perfettamente capace di intendere e di volere.

Davanti ai pm di Bologna, Padovani ha respinto più volte la premeditazione del delitto, sostenendo di aver portato con sé il martello solo per “difendersi dal cognato di Matteuzzi”. Il dettaglio è stato giudicato falso dai giudici secondo i quali, invece, Padovani aveva studiato il femminicidio nei minimi dettagli, redigendo perfino una lista di oggetti da utilizzare per uccidere la 56enne. 

Il 12 febbraio 2024 l’ex calciatore, difeso dall’avvocato Gabriele Bordoni, è stato condannato in primo grado all’ergastolo per omicidio pluriaggravato.

Alessandra Matteuzzi

Il processo in appello e la richiesta di conferma della condanna

Dopo la condanna all’ergastolo emessa in primo grado di giudizio nei confronti di Padovani, l’ex calciatore ha fatto ricorso in Appello con il tuo team difensivo. Durante il processo, iniziato nella giornata di lunedì 11 novembre 2024, è stata nuovamente chiesta la conferma della condanna all’ergastolo.

Condividere.
Exit mobile version