Ricorso agli ammortizzatori sociali per tutte le ipotesi di sospensione o riduzione dell’orario di lavoro, anche in caso di lavoro stagionale. Con lo scomputo delle ore utilizzate di cassa integrazione per eventi oggettivamente non evitabili dal limite massimo di durata. Assicurare alle imprese le tutele contro tutte le eventuali responsabilità connesse con il ritardo della consegna dei lavori legato agli eventi climatici estremi.

Sono alcuni dei principi chiave contenuti nello schema di Protocollo sulle condizioni climatiche estreme messo a punto dalle parti sociali, che sarà firmato nel pomeriggio di mercoledì 2 luglio al ministero del Lavoro.

Il Protocollo quadro promuove le buone pratiche con l’obiettivo di scongiurare infortuni e malattie professionali, come condizioni di malessere, connessi alle emergenze climatiche. L’obiettivo prioritario è quello di coniugare la prosecuzione delle attività produttive con la garanzia di condizioni di salubrità e sicurezza degli ambienti di lavoro e delle modalità lavorative.

Le quattro priorità di intervento

I quattro ambiti di intervento individuati dal Protocollo sono quelli dell’Informazione/formazione, della Sorveglianza sanitaria, dell’Abbigliamento/indumenti/dpi e della Riorganizzazione di turni e orari di lavoro

 Particolare attenzione viene posta dal Protocollo agli strumenti dell’informazione, della formazione, della prevenzione, della corretta attuazione della sorveglianza sanitaria e della valutazione dei rischi, con l’obiettivo di determinare misure adeguate di tutela, contribuendo a realizzare un contesto di lavoro più sano e sicuro, migliorando il benessere dei lavoratori, promuovendo e sviluppando, attraverso la prevenzione e all’interno delle relazioni industriali, una attività specifica contrattuale mirata.

Condividere.
Exit mobile version