Strage nel centro culturale curdo, il procuratore di Parigi: “Chi ha sparato voleva uccidere stranieri”

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“Voleva uccidere degli stranieri”. Il procuratore di Parigi, Laure BeccuauIl, ha precisato che il francese William Mallet, un macchinista di 69 anni nato a Montreuil, fermato con l’accusa di aver aperto il fuoco il 23 dicembre scorso contro il centro culturale curdo Ahmet Kaya Center e ucciso tre persone, ha confessato un odio “patologico” per gli stranieri dopo aver subito una rapina in casa nel 2016. Il 69enne, ha aggiunto il procuratore, ha anche espresso sentimenti di “depressione” e “suicidi”. Confermato dunque che il movente della strage sarebbe il razzismo.

Il 69enne era giò noto alle forze dell’ordine per due tentati omicidi, uno dei quali sempre contro migranti. A dicembre aveva squarciato infatti con una sciabola le tende di un gruppo di sudanesi a Parigi, ferendone due, ed era tornato in libertà soltanto 11 giorni prima l’attentato ai danni della comunità curda.

Uno dei principali consiglieri del presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha intanto accusato i militanti del Pkk per i disordini di piazza che si sono verificati nella capitale francese il 24 dicembre scorso, dopo l’attacco all’Ahmet Kaya Center. “Questo è il Pkk in Francia”, ha detto Ibrahim Kalin, twittando immagini di auto capovolte e in fiamme. “La stessa organizzazione terroristica che sostenete in Siria”, ha aggiunto rivolgendosi alle autorità francesi.

 

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