KUWAIT CITY – La Corte costituzionale del Kuwait ha stabilito che le elezioni parlamentari dello scorso settembre, in cui l’opposizione ha ottenuto risultati positivi, sono nulle e che la precedente Assemblea deve essere reintegrata. La mossa arriva in un momento di rinnovati attriti tra il Parlamento eletto e il governo e segue la riconferma questo mese del primo ministro del Paese, il cui governo si era dimesso nel corso dello scontro con il Parlamento.
Il principe ereditario del Kuwait lo scorso anno ha sciolto il Parlamento e ha convocato elezioni anticipate nel tentativo di porre fine alle prolungate faide politiche interne che hanno ostacolato la riforma fiscale. “L’autorità costituzionale del Parlamento disciolto sarà ripristinata dalla data di questa sentenza”, ha stabilito il tribunale alla presenza dei giornalisti.
Il Kuwait, uno dei paesi produttori di petrolio dell’Opec, vieta i partiti politici ma ha conferito al suo Parlamento maggiore influenza rispetto a organismi simili in altre monarchie del Golfo. I frequenti contrasti politici hanno spesso portato a rimpasti di governo e scioglimenti del Parlamento, ostacolando gli investimenti e le riforme volte a ridurre la forte dipendenza del paese dalle entrate petrolifere. “Il Kuwait non merita tali farse”, ha detto su Twitter il deputato Saleh Ashour dopo la sentenza del tribunale.
Un parlamentare dell’Assemblea sciolta, Abdullah Al-Turaiji, ha accolto con favore la mossa come “correzione dell’errore del governo nei rapporti con il Parlamento”.
La stabilità politica in Kuwait è tradizionalmente dipesa dalla cooperazione tra governo e Parlamento. Mentre la leadership del Kuwait ha risposto ad alcune richieste dell’opposizione, tra cui la grazia per i dissidenti politici, proposte di riforma chiave come una legge sul debito pubblico continuano a restare bloccate.