Luglio caldo, anzi rovente, anche sul fronte del Codice della strada con due importanti novità in arrivo e una per così dire in cottura. Dagli alcolock ai monopattini il nuovo Codice della Strada firmato dal ministro Salvini inizia a entrare nel vivo. Una stretta che il ministero di Porta Pia rivendica per imprimere una stretta agli illeciti al volante, soprattutto sul fronte del consumo di alcol per il quale scatterà la recidiva zero.

Alcolock

La prima novità è la firma da parte del vicepremier e ministro delle Infrastrutture di un decreto che mette la prima pietra alle procedure che porteranno all’installazione dei nuovi dispositivi, introdotti in Italia per la prima volta, sui veicoli degli automobilisti indisciplinati. E che già pizzicati alla guida in stato di ebbrezza, diventano a tutti gli effetti sorvegliati speciali. Il decreto firmato da Salvini definisce le caratteristiche e le modalità di installazione del dispositivo: si tratta, spiega il ministero di Porta Pia, di linee guida precise fornite alle officine autorizzate per il montaggio e agli utenti per l’utilizzo.

L’alcolock è un sistema tecnologico che blocca il veicolo se il conducente non supera il test dell’alito tramite un dispositivo installato anch’esso nella vettura e collegato appunto al meccanismo. Il motore si accenderà solo se il livello di alcol risulterà pari a zero. Il nuovo Codice della strada – spiega il Mit – rende obbligatoria l’installazione dell’alcolock per i conducenti già sanzionati per aver guidato con un tasso alcolemico superiore a 0,8 g/l, configurandosi come una misura chiave per i recidivi, che potranno condurre solo veicoli a bordo dei quali risulti installato tale dispositivo. Ma il provvedimento arriva a definire gli standard tecnici stabilendo per esempio che l’alcolock può essere installato su diverse categorie di veicoli adibiti al trasporto sia di persone che di merci e che dovrà rispettare gli standard della normativa unionale. “Sono previsti obblighi specifici per i produttori – spiega il ministero – che dovranno fornire istruzioni dettagliate per installazione, uso e manutenzione” E’ anche previsto un sigillo speciale che gli installatori autorizzati dovranno apporre per evitare qualsiasi tentativo di manomissione. Ma non solo: in caso di controlli su strada, il conducente dovrà esibire l’originale della dichiarazione di installazione e il certificato di taratura valido del dispositivo. Salvo invece il documento di circolazione che non richiederà alcun aggiornamento. Infine sul sito www.ilportaledellautomobilista.it il Mit pubblicherà l’elenco degli installatori autorizzati e dei modelli di veicoli compatibili con ogni tipo di alcolock.

Monopattini

Ma le novità non finiscono qui, perché il 3 luglio il Mit ha emanato un decreto che disciplina i contrassegni identificativi per i monopattini elettrici, una sorta di targa personale, anti-due ruote selvaggio. Il provvedimento – si legge in una nota del ministero – dà piena attuazione a quanto previsto dalla legge 177/2024, che ha modificato il Codice della Strada introducendo nuove misure per garantire una maggiore sicurezza nell’utilizzo dei monopattini elettrici. Tra queste, l’obbligo del casco anche per i maggiorenni e l’introduzione di un sistema di identificazione dei veicoli”. I contrassegni superano quindi l’anonimato dei mezzi e permettono un controllo più efficace in caso di incidenti o violazioni alle regole della strada. Il contrassegno deve essere collegato a ciascun monopattino e non può essere trasferibile. “Non si tratta di una targa tradizionale né di un sistema di immatricolazione, al fine di evitare oneri eccessivi per i cittadini, ma di un supporto tecnico semplice e leggero da installare fisicamente sul mezzo”, spiega il ministero. Ed ecco quindi le regole: il contrassegno dovrà essere applicato in modo visibile sul monopattino, preferibilmente al centro del parafango posteriore, se presente l’alloggiamento specifico, oppure nella parte anteriore del piantone dello sterzo, a un’altezza compresa tra 20 centimetri e 1,20 metri dal suolo. Il provvedimento stabilisce inoltre i criteri per la formazione delle combinazioni alfanumeriche del contrassegno. È in corso un confronto con l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato per definire i costi di produzione, spedizione e prezzo di vendita (Iva inclusa), con l’obiettivo di garantire tariffe sostenibili per i cittadini. “In attesa della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, il ministro ha espresso soddisfazione per questo primo passo concreto verso l’attuazione del nuovo Codice della Strada”, scrive il Mit.

Autovelox

Infine novità in arrivo anche sul fronte degli autovelox dove un emendamento della maggioranza al decreto Infrastrutture cerca di porre fine alla lunga querelle sull’omologazione degli autovelox. E dunque su quelli che legittimamente operano sulle strade. L’emendamento approvato il 3 luglio in commissioni riunite Ambiente e Trasporti della Camera prescrive ai Comuni di comunicare al ministero tutti i dati relativi ai dispositivi in funzione sulle strade. Pena la messa fuori gioco. L’emendamento arriva dopo il botta e risposta con l’Anci al quale il Mit aveva chiesto la mappatura degli autovelox e che però si era alla fine risolta con un nulla di fatto. Con una coda di polemiche.

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