Un 2024 a pieni giri per l’attività sanonatoria dell’Ivass, l’autorità italiana che supervisiona il settore delle polizze, che nello scorso anno ha assunto 181 provvedimenti (130 nel 2023), di cui 73 conclusi con sanzioni pecuniarie (56 nell’anno precedente), 80 non pecuniarie (50 nel 2023) e 28 con l’archiviazione (24 nei 12 mesi precedenti). Le sanzioni pecuniarie irrogate ammontano a complessivi 14,1 milioni di euro (il doppio rispetto ai 7 milioni dell’esercizio precedente). I numeri arrivano dalla “Relazione sull’attività svolta dall’istituto nell’anno 2024” presentata a Roma il 19 giugno dal Presidente Ivass Luigi Federico Signorini che per l’occasione ha ringraziato per il lavoro svolto i due consiglieri dell’Istituto Riccardo Cesari e Alberto Corinti, giunti alla fine del loro secondo mandato (e da 12 anni in carica). In uscita anche il segretario generale Stefano De Polis, da 40 anni in servizio, prima presso Banca d’Italia e dal 2017 all’ Ivass e sostituito con Ida Mercanti.

Eurovita e altre

«Nel 2024 si sono conclusi complessi procedimenti sanzionatori con l’emissione di provvedimenti che hanno comminato sanzioni pecuniarie per importi considerevoli. Nella quantificazione della sanzione è stata data particolare attenzione alla valorizzazione delle attività rimediali intraprese dai responsabili delle violazioni per rimuovere gli effetti pregiudizievoli, al fine di garantire la funzione di deterrenza della sanzione nel rispetto dei principi di proporzionalità e adeguatezza– spiega Ivass –. Sono state comminate sanzioni pecuniarie a conclusione di procedimenti nei confronti di una società posta in liquidazione coatta amministrativa (Eurovita Spa, liquidata con Dm 27 ottobre 2023) e dei relativi esponenti aziendali per gravi carenze nel governo, gestione e controllo dei rischi finanziari nonché in materia di antiriciclaggio per carenze nella profilazione e adeguata verifica della clientela, conservazione dei documenti, dati e informazioni ai fini dell’adeguata verifica e inadeguatezza delle procedure in tema di operazioni sospette». Per la prima volta poi si è concluso con l’erogazione della sanzione un procedimento nei confronti di un’impresa per carenze accertate nel processo di governo e controllo del prodotto (Pog – Product Oversight and Governance). Si tratta del primo provvedimento sanzionatorio pecuniario nei confronti di un’impresa in tale materia. Otto provvedimenti sanzionatori sono stati oggetto di ricorso giurisdizionale (5,2% dei provvedimenti sanzionatori emessi), di cui cinque provvedimenti non pecuniari nei confronti di intermediari, due provvedimenti nei confronti di esponenti aziendali in materia di antiriciclaggio e un provvedimento nei confronti di un’impresa in materia di trasparenza. Per quanto riguarda la materia distributiva, delle 81 sanzioni irrogate, 80 hanno riguardato intermediari e una, per un importo di 516 mila euro, ha riguardato violazioni in materia di governo e controllo dei prodotti assicurativi (Pog) accertate nei confronti di un’impresa.

SANZIONI IVASS. LA FOTOGRAFIA DEL 2024

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Compagnie e intermediari

Quanto ai destinatari dei provvedimenti sanzionatori oltre a Eurovita, ci sono altre 28 compagnie (di cui 19 italiane pari al 22,4% del totale), 10 esponenti aziendali e 80 intermediari. Tra questi ultimi ci sono soprattutto iscritti alla lettera A del Registro unico degli intermediari (agenti con 31 provvedimenti), seguono i collaboratori (lettera E) con 29 sanzioni e i Broker con 20 provvedimenti. Nessuna sanzione è stata comminata a intermediari finanziari (lettera D). Le condotte che hanno dato luogo a provvedimenti di radiazione di intermediari sono relative in prevalenza alla mancata rimessa alle imprese o agli intermediari di riferimento di somme riscosse a titolo di premi accompagnata spesso da omesse registrazioni degli incassi, alla violazione degli obblighi di separatezza patrimoniale derivante da mancata costituzione o non corretta gestione del conto corrente separato o all’appropriazione indebita di premi assicurativi riscossi in contanti dagli assicurati. Frequenti anche la contraffazione o falsificazione di documentazione contrattuale con l’assunzione irregolare di polizze, la mancata messa in copertura di contratti assicurativi e la comunicazione ai contraenti di circostanze non rispondenti al vero, con il rilascio di false attestazioni in sede di offerta contrattuale. I provvedimenti di censura sono stati irrogati nei casi meno gravi di mancata rimessa dei premi riscossi dai contraenti e per violazioni nello svolgimento dell’attività di distribuzione degli obblighi di equità, onestà, professionalità, correttezza e trasparenza con i quali i distributori di prodotti assicurativi devono operare nel miglior interesse dei contraenti, con inosservanza a volte delle disposizioni sull’adeguatezza dei contratti offerti e sull’acquisizione e conservazione della documentazione precontrattuale. In due casi, sono state accertate e sanzionate con la censura condotte violative per la mancata effettuazione degli adempimenti

Pog dei distributori.

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