Sale a bordo anche Eutelsat. L’operatore satellitare, uno dei leader globali, entra nel progetto Rise coordinato da D-Orbit, missione finanziata dall’Agenzia Spaziale Europea con 119 milioni di euro per dimostrare la possibilità di agganciare in orbita un satellite geostazionario arrivato a fine vita, modificarne l’assetto e prolungandone così l’attività.

Fulcro del progetto è Gea, veicolo progettato dalla Pmi comasca per dimostrare nuove capacità orbitali, tra cui l’avvicinamento, l’attracco e l’assunzione delle funzioni di controllo dell’assetto e dell’orbita di un altro veicolo spaziale in orbita geostazionaria per scopi come l’estensione della vita operativa, il riposizionamento, la riparazione e infine lo smaltimento.

Se per la missione la “finanza” non rappresentava più un problema, grazie ai 119 milioni messi a disposizione da Esa, a cui si aggiunge il round da 150 milioni chiuso lo scorso anno da D-Orbit, la collaborazione con Eutelsat rappresenta un passo fondamentale nel trasformare questa tecnologia in un servizio commerciale valido per gli operatori satellitari di tutto il mondo.

In qualità di attore chiave nell’industria delle comunicazioni satellitari, Eutelsat rappresenterà il punto di vista del cliente nello sviluppo del servizio, fornendo informazioni sulle esigenze concrete degli operatori satellitari e contribuendo a portare sul mercato il primo servizio europeo di estensione della vita operativa dei satelliti, aprendo la strada a future offerte commerciali.

«L’esperienza di Eutelsat nelle operazioni dei satelliti in orbita geostazionaria – spiega Stefano Antonetti, VP Business Development and Institutional Sales di D-Orbit – è fondamentale per definire un servizio che non solo è tecnologicamente avanzato, ma anche allineato con le esigenze reali degli operatori satellitari. Questa collaborazione ci avvicina ulteriormente all’offerta di una soluzione commerciale per le operazioni di End-of-Life , inclusa l’estensione della vita dei satelliti e il completamento delle attività di smaltimento».

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