Considerate da sempre un problema prevalentemente maschile, le malattie cardiovascolari rappresentano una minaccia silenziosa per le donne, per cui queste patologie costituiscono la prima causa di morte in Italia e nel mondo. Il 90% delle donne presenta infatti almeno un fattore di rischio cardiovascolare, il 37,4% presenta anomalie all’esame dell’elettrocardiogramma (Ecg), soprattutto legate al ritmo cardiaco (50%) e alla conduzione intraventricolare (41,2%). Inoltre, tra le donne con anomalie nell’Ecg, il 23,6% è in sovrappeso e il 13,2% in condizione di obesità. Particolarmente allarmante il dato relativo alle donne già diagnosticate e in trattamento antipertensivo: quasi 3 su 10 (29,3%), infatti, mostrano valori pressori ancora alti, segnale di possibili problemi di aderenza terapeutica o di efficacia del trattamento
I fattori di rischio nelle donne tra i 40 e i 60 anni
In un’indagine realizzata da Cittadinanzattiva in collaborazione con Federfarma, a cui hanno partecipato 2.328 donne in 234 farmacie distribuite in sei regioni, è emerso come detto che Il 90% delle donne tra i 40 e i 60 anni, fascia di età in cui il rischio è amplificato dalle variazioni ormonali dovute alla peri-menopausa e alla menopausa, presenta almeno un fattore di rischio cardiovascolare e oltre un quarto ne ha tre o più in concomitanza (tra quelli presi in considerazione ci sono: diabete; patologie renali; sindrome dell’ovaio policistico e uso di contraccettivi orali; menopausa; storia familiare di malattia cardiovascolare precoce; cattiva salute orale; ipertensione; l’aver sofferto di diabete gestazionale o ipertensione in gravidanza; presenza di disturbi depressivi o malattie autoimmuni; cattivi stili di vita). Le donne che hanno partecipato alla campagna sono state sottoposte a un elettrocardiograma e il 37,4% del campione ha presentato anomalie all’esame, soprattutto legate al ritmo cardiaco (50%) e alla conduzione intraventricolare (41,2%).
A rischio anche le donne in trattamento per l’ipertensione
Delle donne che hanno registrato queste anomalie, il 23,6% è in sovrappeso e il 13,2% in condizione di obesità. Al quadro si aggiungono fattori di rischio quali sedentarietà (57,2%), fumo (31,8%) e ipercolesterolemia pregressa (28,2%). Particolarmente allarmante, inoltre, il dato relativo alle donne già diagnosticate e in trattamento per l’ipertensione: quasi 3 su 10 (29,3%), infatti, mostrano valori pressori ancora alti, segnale di possibili problemi di aderenza terapeutica o di efficacia del trattamento. Dati positivi, invece, sono stati rilevati sull’alimentazione e l’attività fisica, sui valori protettivi del colesterolo Hdl e sulla pressione sanguigna, nella norma nella maggioranza dei casi. L’indagine ha approfondito anche la percezione del rischio relativo alle malattie cardiovascolari. È emerso che per la maggior parte delle donne (61,9%) la preoccupazione principale riguarda il tumore al seno, e solo per il 23,8% i problemi del cuore. “Le donne spesso si prendono cura degli altri e trascurano loro stesse. Molte non hanno abbastanza informazioni e strumenti per prevenire queste patologie – spiega Francesca Moccia, vice segretaria generale di Cittadinanzattiva -. Per questo servono campagne informative e iniziative concrete di salute di prossimità”.
