«Reintrodurre in Italia un nuovo servizio militare, come in Francia e in Germania? Se lo deciderà il Parlamento sì. Io penso di proporre, prima in Consiglio ai ministri e poi in Parlamento, una bozza di disegno di legge da discutere che garantisca la difesa del Paese nei prossimi anni e che non parlerà soltanto di numero di militari ma proprio di organizzazione e di regole. Così il ministro della Difesa Guido Crosetto al Tg3.
Crosetto: nuovo servizio militare? Discutiamone anche in Italia
Rispondendo a Parigi (dove ha incontrato la ministra delle Forze Armate, Catherine Vautrin) a una domanda dei giornalisti sul progetto di un nuovo servizio militare in Francia, Crosetto ha spiegato che «se la visione che noi abbiamo del futuro è una visione nella quale c’è minore sicurezza, una riflessione sul numero delle forze armate, sulla riserva che potremmo mettere in campo in caso di situazioni di crisi, va fatta». E ha aggiunto: «Noi abbiamo costruito negli anni scorsi modelli in Italia, in Germania, in Francia, che riducevano il numero dei militari in questa nuova situazione tutte le nazioni europee, mettono in discussione quei modelli che avevamo costruito 10-15 anni fa e tutti stanno pensando di aumentare il numero delle forze armate. Ognuno ha un suo approccio diverso, alcuni hanno addirittura ripristinato la leva. Anche noi in Italia dovremmo porci il tema di una riflessione che in qualche modo archivi le scelte fatte di riduzione dello strumento militare e in qualche modo porti a un suo aumento. Ci sono motivi di sicurezza che rendono importante farlo».
«Truppe in Ucraina? Non è compito per Italia nè per Ue»
Quanto all’invio di truppe sul territorio ucraino «non è un compito né per l’Italia, né per la Francia, né per l’Europa, perché se noi non costruiamo la certezza che l’Ucraina non debba più subire un’invasione, non avremo costruito un piano di pace. La sicurezza dell’Ucraina non può essere garantita da truppe europee che vanno laggiù, perché quante dovrebbero essere? 200.000? 300.000?». La sicurezza dell’Ucraina per Crosetto «deve essere garantita dalla sicurezza che tutto il mondo dà all’Ucraina che la Russia non entrerà mai più nel territorio ucraino, ma non sono garanzie che possono dare gli europei, gli europei possono dare garanzie per sostenere nei prossimi anni le forze armate ucraine». Questo, ha sottolineato, «perché l’Ucraina non avrà le condizioni economiche interne per sostenerle e avrà bisogno di un aiuto dell’Europa per sostenere la propria ripresa, quello sì, avranno bisogno sempre di più di addestramento, e glielo daremo»
«Ue garantisca pace che non umili nessuno e duri»
Il ruolo dell’Europa, per il ministro della Difesa, «deve essere quello di garantire che ci sia una pace giusta, che non umili nessuno e che non sia messa in discussione un mese o due dopo che è stata fatta e firmata». «Non so cosa abbia in testa Putin, noi ci auguriamo che questa volta la Russia voglia veramente sedersi al tavolo e trattare. Ma se guardiamo quello che sta succedendo io non sono ottimista perché vedo che Putin sta continuando ad arruolare militari, sta aumentando le riserve e sta aumentando gli investimenti» ha spiegato Crosetto. E ancora: «Vediamo se nelle prossime settimane, non ci vorrà molto tempo per capire se c’è una reale intenzione di Putin. Mi auguro di sì, se ci sarà l’Italia farà la sua parte in Ucraina»
